Basket, la volta in cui Brescia risorse con Napoli

Un nastro che si riavvolge nel momento più delicato di questa stagione. Una serie di aneddoti, che possono servire da grimaldello a questa Germani per aprire quella cassaforte, in cui è racchiuso il bene più prezioso: la vittoria. Tre le sconfitte consecutive.
Questa domenica Brescia incrocia Napoli al PalaLeonessa. Una storia già vissuta (a campi invertiti) nella stagione 1985-1986. Le sconfitte con Milano, Reggio Emilia e Treviso, per quella che allora era la Silverstone, a distanza di 36 anni sono equiparabili alla serie negativa attuale aperta a Varese e proseguita contro Tortona e Trieste.
Gli uomini di coach Taurisano si sbloccarono proprio alla quarta giornata vincendo in Campania con il risultato di 74-70, contro la Mulat dell’indimenticato capitan Achille Gelsomini. «Nonostante abbia giocato a Napoli per quattro anni, porto sempre Brescia nel cuore - racconta -. Ho vissuto tre stagioni splendide, sia dal punto di vista sportivo che umano. Le migliori della mia carriera. Oggi una vittoria per la Germani sarebbe un toccasana. Tiferò sicuramente per Brescia». Anche quella Silverstone era piena di grandi talenti, a partire da Rickey Brown (considerato il miglior centro visto in città) e Brad Branson (arrivò con il suo Alano all’ombra del Cidneo dopo le esperienze Nba con Cleveland e Indiana). Poi, gli italiani Vicinelli, Motta, Cavazzana e Pedrotti (per citarne alcuni).
Quella vittoria fece cambiare il vento in casa Brescia. La stagione proseguì con risultati positivi, che assicurarono agli uomini di coach Arnaldo Taurisano l’accesso ai play off scudetto. Superato lo scoglio Scavolini Pesaro agli ottavi, la scalata al tricolore svanì con la doppia sconfitta contro la Berloni Torino di Carlo Della Valle, padre di Amedeo, guardia e stella della Pallacanestro Brescia.
Non ha dimenticato nulla il «Marchese», che oggi non nasconde il sostegno per la Germani: «Ricordo quella stagione - racconta -. Riuscimmo a battere Brescia, ma poi la nostra corsa finì in semifinale con Milano, che successivamente vinse lo scudetto. Oggi Brescia ha bisogno di un’iniezione di fiducia, come accadde allora. Una vittoria con Napoli darebbe una svolta decisiva al campionato».
Carlo Della Valle, naturalmente, segue da vicino la Germani: «Credo che Amedeo abbia fatto la scelta più giusta. È felice di far parte di questo progetto, dopo le esperienze all’estero. A Brescia si trova benissimo e posso dirvi con certezza che la nuova società è ben organizzata e sta lavorando molto bene per il futuro. Ci vuole pazienza, ma il percorso che ha intrapreso il club porterà sicuramente buoni frutti». Aneddoti, analogie e fiducia. Fattori che fanno ben sperare, in vista dell’impegno di domani. C’è estremo bisogno di rompere il ghiaccio. Con la «benedizione» di Achille Gelsomini e Carlo Della Valle.
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