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Basket A2: l’Agribertocchi sconfitta dall’Urania Milano

Orzinuovi perde ancora una partita dopo un avvio favorevole, confermato l'ultimo posto
Matteo Martini, capitano dell'Agribertocchi - Foto Stefano Gariboldi -  © www.giornaledibrescia.it
Matteo Martini, capitano dell'Agribertocchi - Foto Stefano Gariboldi - © www.giornaledibrescia.it
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Rassegnati, perché ormai spacciati. L’Agribertocchi Orzinuovi cede alla distanza sul parquet del PalaLido contro una cinica Urania Milano. Finisce 82-72 per i padroni di casa e l’ultimo posto per Martini e compagni è sigillato. Come auspicato da coach Bulleri, l’Agribertocchi Orzinuovi può contare sul roster al completo. L’avvio orceano è al fulmicotone con uno 0-5 fiammante. La circolazione è fluida, complice una difesa milanese non irresistibile. Pure la difesa a zona approntata dai biancoblù pare funzionare, ma l’ex Bossi smazza un paio di assist che prontamente riequilibrano il match: 10-13 al 5’. Ma non basta.

Avvio convincente per Orzinuovi

Rebec è sul pezzo, Corbett è infuocato e anche capitan Martini riassapora il parquet. Il PalaLido è palcoscenico prestigioso e l’Agribertocchi è a suo agio. Un tecnico opinabile fischiato a coach Bulleri spezza l’incantesimo e Milano ne approfitta. Viste le percentuali e la ritrovata brillantezza, la prima sirena (18-22 al 10’) è quantomeno bugiarda. Nel secondo periodo Orzinuovi è chiamata a capitalizzare e con un Corbett così sarebbe un delitto il contrario, ma improvvisamente la partita cambia. La sfida da piacevole e vivace si trasforma nel più classico dei «ciapanò», con palle perse a profusione e una gran confusione da ambo le parti. In condizioni normali Orzinuovi con solo cinque punti a referto nel periodo sarebbe costretta a rincorrere, ma il copione è clemente: 24-27 al 15’. Il rush finale della prima parte di gara torna nuovamente godibile. Due parziali equamente distribuiti, ma la nota stonata è sempre il tabellone, che segna 40-38 al 20’.

Gli ultimi due quarti

Totem Renzi conferma le buone cose del primo tempo, ma Milano è bella di notte con un Bossi dal dente avvelenatissimo. I padroni di casa tentano per la prima volta un piccolo strappo e, si sa, al rientro dagli spogliatoi le partite si indirizzano. L’Urania ha una faccia diversa nella metà campo difensiva e l’attacco subito ne giova. Orzinuovi non ha la stessa energia e lo strappo (56-45 al 25’) si consolida con un Paci nuovo terminale. È necessario fermare l’emorragia per evitare che anche questa battaglia sfugga di mano. Le contromisure difensive funzionano, ma due triple firmate Bossi e Piunti ricacciano indietro Orzinuovi che galleggia (62-53 al 30’) grazie a sei punti salvifici di capitan Martini. All’inizio dell’ultimo periodo è concreto il rischio che l’antifona non cambi. Seppur con una classifica non irresistibile, i milanesi sono maggiormente consapevoli e trovano protagonisti ogni volta diversi. Tra le fila di Orzinuovi Corbett si spegne progressivamente, Renzi è ben controllato, il solo Martini non basta. E la luce si spegne: 73-57 al 35’. Negli ultimi minuti il linguaggio del corpo dei biancoblù dice tutto ed i canestri del garbage time sono fuorvianti. Resa incondizionata per una stagione che dire stregata è semplicistico. Più correttamente, non è mai decollata. Fa male dirlo, ma a questo punto non resta che attendere che anche l’aritmetica condanni una squadra che, per la prima volta è sembrata rassegnata.

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