Balotelli: «Brescia? Un gruppo di ragazzi fantastici»
«Si tornerà a giocare? Non ne ho idea, penso solo a stare in forma e allenarmi. Ma allenarsi e non sapere quando si ricomincia è dura. L’importante è non mollare, allenarsi e stare bene. Amo il mio lavoro, certo che vorrei giocare ma c’è una situazione che va risolta e giocare o non giocare passa in secondo piano».
Mario Balotelli, in diretta Instagram con Damiano «Er Faina», è in attesa come molti di sapere se il campionato ripartirà, ma ribadisce che la priorità deve essere la salute. «La mia stagione a Brescia? È la mia città, ho trovato un gruppo di ragazzi fantastici, dei tifosi fantastici, ma abbiamo fatto fatica, succede. Nessuno ha voluto così, tutti volevamo fare meglio ma abbiamo trovato situazioni complicate durante il campionato».
L’emergenza coronavirus ha intanto fatto slittare al 2021 gli Europei e Balotelli non nasconde che il sogno di riprendersi la maglia azzurra è sempre vivo. «La Nazionale vuole dire tutto per me, rappresentare il tuo Paese è una delle cose più emozionanti e più belle che ci possono essere in questo lavoro, chi non spera di andarci?». Maradona fra i suoi miti, le arti marziali se non avesse fatto il calciatore, l’attaccante delle Rondinelle confessa che uno dei suoi sogni è giocare con Messi.
«Chi non vuole giocare con lui? Mi hanno detto che in allenamento è incredibile, la curiosità è troppa. Certo, non mi farebbe schifo giocare con Ronaldo perché è un fenomeno pure lui, ma preferirei Messi».
Balotelli torna anche su quel fallaccio subito da Totti nella finale di Coppa Italia del 2010. «In quel momento ho capito che non ero io il problema, lui ha fatto un brutto fallo e si è preso il rosso. Che dovevo dirgli? Non si è scusato negli anni, ma so che non ce l’aveva con me».
Ma durante la chiacchierata col noto social influencer c’è tempo anche per fare una riflessione più ampia. «Fare il calciatore è dura, non dico economicamente, ma in generale. Nelle massime serie devi avere un carattere veramente forte, sono tanti quelli che rischiano di perdersi, di sbagliare. Non è facile. Io ho avuto la fortuna di avere alle spalle due famiglie che mi amano e di questo sono riconoscente al massimo. Le pressioni sono tante, i giornali e le tv sono tanti, devi avere un tuo "io" per superare le difficoltà. Il mondo del calcio è brutto, mia mamma da piccolo mi portava a basket, judo e atletica, voleva farmi affezionare a un altro sport, sperava che non facessi il calciatore, ma alla fine ho scelto il calcio».
E i fatti gli hanno dato ragione. «Ho vinto tanto, anche se posso rimproverarmi alcune cose. Mi ritengo un bravo calciatore con tanto talento, a volte l’ho fatto vedere e altre no e per essere un gran calciatore devo fare di più». Fra le persone del mondo del calcio a cui è più grato c’è ovviamente Mancini, ma anche Galliani («dal Manchester City stavo andando alla Juve, ma quando è arrivato lui e c’era la possibilità di andare al Milan...») e Mourinho: «Sono sempre stato bene con lui, c’è sempre stato rispetto».
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