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Balotelli «autoescluso» contro l'Arsenal, è polemica

Un colpetto in allenamento, un dolore giudicato da SuperMario sufficiente a rinunciare alla trasferta. Per la furia di mister Rodgers
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Né in campo né in panchina, e neppure in tribuna, Mario Balotelli si è autoescluso dall'ultima trasferta del Liverpool sul campo dell'Arsenal. È stato lo stesso manager dei Reds, Brendan Rodgers, con una franchezza sospetta, a rivelare che dietro l'assenza dell'attaccante italiano a Londra non c'è alcun mistero ma solo una decisione, presa unilateralmente, dal giocatore. Che nell'ultimo allenamento settimanale aveva rimediato una botta tale da impedirgli, evidentemente, di giocare.
 
Un'autodiagnosi che ha però indispettito non poco il tecnico del Liverpool, colui che la scorsa estate aveva scommesso nel recupero di Mario per la sostituzione di Luis Suarez. Una scommessa che appare irrimediabilmente persa, anche perché Rodgers ha definitivamente perso non solo la pazienza ma anche la speranza.
 
E soprattutto non è più disposto a perdonargli, o trascurare, certi comportamenti. Segno di un rapporto che ha ormai superato il punto di rottura e che difficilmente potrà proseguire anche la prossima stagione. Sabato l'Arsenal travolge il Liverpool: nei sette minuti finali del primo tempo i Gunners ipotecano la vittoria con tre reti. Ma a fine partita, prima ancora delle residue ambizioni stagionali della sua squadra, la stampa inglese a Rodgers chiede conto dell'assenza (inattesa) di Balotelli. E allora il tecnico nord-irlandese sfodera una sincerità che suona decisamente accusatoria nei confronti del suo giocatore. «Balotelli si è autoescluso - le parole di Rodgers -. Venerdì aveva subìto un colpetto al ginocchio in allenamento e ha subito detto di non esser in grado di sostenere la trasferta. Io non sono un medico per poter giudicare, il nostro staff sanitario lo ha visitato, ma lui ha insistito di non sentirsi neanche di mettersi in viaggio».
 
Impossibile dunque convincerlo a stringere i denti, forse anche perché sapeva che più della panchina, come stabilmente gli capita da oltre quattro mesi, non poteva sperare. Nella sua sfortunata stagione a Liverpool Mario ha finora collezionato solo 14 presenze (e un solo gol), solo otto volte titolare (l'ultima addirittura in novembre). E nel 2005 si è dovuto accontentare di scampoli di gara, ormai retrocesso in fondo alle alle scelte di Rodgers.
 
 
 
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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