«Vecchia» Scrambler, un capolavoro

È una modernissima e raffinata Borile o è una riedizione in chiave attuale della mai dimenticata e tramontata Ducati Scrambler dei primi anni Settanta? La Borile B450 Scrambler è il felice mix di questi due concetti motociclistici, ripresi all'ultimo Salone di Milano, l'Eicma 2011, dove questo modello ha raccolto ampi consensi, aggiudicandosi anche una posizione da alto podio nella speciale classifica che ha premiato la moto più bella dell'esposizione meneghina.
Umberto Borile è un costruttore di capolavori su due ruote che da oltre dieci anni sforna modelli raffinati, progettando e costruendo - in modo del tutto autarchico - sia la parte ciclistica sia il pregiato propulsore, per un risultato finale che pone il costruttore veneto oggi tra i più richiesti in tutta Europa.
Questa nuova B450 Scrambler ricorda, come detto, gli stilemi e i concetti di base della Ducati che negli anni Settanta fu felicemente costruita e commercializzata dalla casa bolognese nelle cilindrate di 250, 350 e 450 cc: allora le più moderne scrambler giapponesi (dalle prima Honda CL alle successive tuttoterreno mono) non erano ancora giunte sul mercato europeo e la agile monocilindrica Ducati ottenne un grande successo di pubblico sia in Italia sia al di fuori dei confini. Grande maneggevolezza, appeal di pregio (le colorazioni più richieste erano giallo e arancione), piacevolezza globale e anche moda - inutile negarlo - furono le chiavi del successo dell'allora Ducati Scrambler che palesava però più di un problema in termini di affidabilità con il suo monocilindrico dalla distribuzione desmodromica (nelle ultime versioni anche con l'accensione elettronica) non proprio alla portata di tutti quando si trattava di metterlo a punto.
La Ducati Scrambler di allora rimase però nel cuore di molti (oggi appassionati più che cinquantenni) e non a torto; ecco allora che le piacevoli caratteristiche delle Ducati Scrambler di allora sono riproposte da Borile che vuole aggiornare quei concetti di base che devono caratterizzare la moto facile nella guida e con un motore monocilindrico che spinge soprattutto ai bassi e medi regimi.
Borile le monocilindriche retrò le costruisce da oltre un decennio pur restando, per ora, in ambito artigianale. Due lustri fa il mono rielaborato da Umberto Borile era di derivazione GM speedway mentre oggi il grosso quattro e mezzo della B 450 Scrambler ha la parte termica derivata dal bicilindrico Ducati: si è preso, in sostanza, il cilindro posteriore (completo di testa e distribuzione desmo) del due cilindri bolognese raffreddato ad aria e lo si è trapiantato - felicemente - su un basamento molto moderno che offre il cambio estraibile e il comodo avviamento elettrico. Borile ha poi variato le misure della corsa con una biella nuova e di misura diversa rispetto al bicilindrico Ducati e il risultato è un mono di oltre 40 cavalli dotato di iniezione elettronica e dalle curve di coppia molto buone per una spinta possente ai bassi e medi regimi.
Sul piano della ciclistica le cose non sono meno raffinate: ruote da 18 e 19 pollici (con pneumatici moderatamente tassellati), forcella con perno avanzato e classica coppia di ammortizzatori al posteriore; due i freni a disco.
Questa B450 Scrambler farà certo gola ai raffinati motociclisti europei sempre pronti a gratificare i piccoli costruttori di capolavori: una volta il successo arrise alla riminese Bimota con le quadricilindriche corsaiole dalla ciclistica raffinatissima. Non ancora noto il prezzo, immaginiamo adeguato (verso l'alto) alla raffinatezza globale.
Luca Scarpat
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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