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Vanessa, una Farfalla d’argento: è la medaglia della resilienza

La ginnasta Ferrari più forte di infortuni e ingiustizie: a Tokyo il premio di una vita
Vanessa Ferrari ha coronato il suo sogno a cinque cerchi - © www.giornaledibrescia.it
Vanessa Ferrari ha coronato il suo sogno a cinque cerchi - © www.giornaledibrescia.it
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Ci saremmo accontentati di un bronzo alla carriera, invece è arrivato un formidabile argento delle meraviglie, medaglia che lascia ancora aperta la caccia all’oro a Parigi 2024. Vanessa Ferrari è riuscita a salire il podio a cinque cerchi a 30 anni suonati, età che a tutte le altre ginnaste avrebbe suggerito il ritiro, ma che invece alla Farfalla della Brixia ha fatto spuntare le ali.

Che il corpo libero di Tokyo potesse essere davvero foriero di emozioni lo si era capito sin dalla qualificazione, quando Super Vany era stata capace di mettersi alle spalle anche sua maestà Simone Biles. Da lì al giorno della finale al tappeto, la Ferrari avrebbe prima sfiorato la medaglia a squadre, poi assistito da spettatrice alla triste vicenda della campionessa statunitense (costretta ad alzare bandiera bianca per problemi mentali), infine sublimato la sua carriera all’indomani del trionfo di Marcell Jacobs nei 100 metri.

Testimone

Lunedì 2 agosto, poco prima che il desenzanese ricevesse l’oro, Vanessa si è rivestita d’argento all’Ariake Arena. Sulle note di Con te partirò ha acciuffato una medaglia dall’immenso valore, mettendo la ciliegina sulla torta di una carriera eterna, che potrebbe ancora non essere giunta al capolinea. A precedere la Ferrari è stata solo la statunitense Jade Carey, di dieci anni più giovane. Vanessa ha però dimostrato che in pedana l’età non conta.

La sua forza e la sua determinazione l’hanno condotta su quel podio tanto sognato, in passato negatole dalla sfortuna e dagli infortuni. C’è mancato poco per fare doppietta, visto che nella prova a squadre Vanessa aveva trascinato le Fate al quarto posto. Insomma in Giappone Super Vany si è dimostrata l’esempio perfetto del concetto di resilienza. E siamo sicuri che non è ancora finita. Parigi val bene altri due anni e mezzo di sacrifici.

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