Vanessa Ferrari si ritira: «Decisione maturata da tempo»
Anche nelle storie più belle, arriva l’ultimo capitolo. Non si è potuta sottrarre Vanessa Ferrari, la regina della ginnastica italiana, che con la sua carriera ha scritto le pagine più belle di questo sport, facendolo conoscere e amare a un pubblico sempre più vasto.
Sono state pagine scritte con il sudore degli allenamenti, le lacrime degli infortuni, le nuvole di magnesia di un’infinità di gare e i sorrisi di trentuno medaglie, conquistate dal 2006, anno in cui la minuscola sedicenne salì sul gradino più alto del podio mondiale di Aarhus nel concorso generale. Un’impresa mai più eguagliata da un’azzurra, che diede il via ad una serie incredibile di successi, cadute e ritorni. Protagonista sempre lei, con la sua grinta incrollabile, pari al suo genio agonistico.
L’annuncio
Dunque Vanessa Ferrari ha annunciato ufficialmente il ritiro. «Ma è una decisione presa da tempo - ha detto in serata a Sky - perché gli infortuni non mi permetterebbero di dare il 100%. E non mi sentirei soddisfatta ad esprimermi a un livello più basso. Avevo deciso di dare tutta me stessa per le Olimpiadi di Parigi, poi l’infortunio e il dispiacere di non poter partecipare».
Il momento dell’addio è dunque arrivato, come del resto era nell’aria dopo l’infortunio di questa estate a pochi giorni dalle Olimpiadi di Parigi ricordato dalla stessa Ferrari. L’unico sogno ancora da inseguire era infatti per lei quello a cinque cerchi, dopo un palmares che brilla di un oro, un argento e tre bronzi iridati, quattro ori, tre argenti e quattro bronzi continentali e sei ori, tre argenti e cinque bronzi conquistati in Coppa del mondo. «La sfortuna c’è stata tra infortuni e altro - dice Vanessa -: il mio punto forte è sempre stato il corpo libero dove caviglia e tendine d’Achille sono sempre sollecitati e lì mi sono fatta male spesso. Arrivi a un punto (per lei 34 anni, ndr) in cui dici basta».
Momenti
L’argento olimpico nel corpo libero a Tokyo nel 2021 ha rappresentato l’apice di una storia sportiva unica e anche il saldo di un conto con il destino che per ben due volte l’aveva beffata proprio sulla pedana olimpica. Eppure tutto questo non aveva ancora placato la fame di vittoria di Vanessa, che dopo ventisei anni di ginnastica e nove interventi chirurgici, voleva gustarsi un’ultima, storica, Olimpiade.
Ci sono riuscite le sue compagne di squadra e di nazionale, un movimento che è l’eredità più bella che la Ferrari potesse lasciare al mondo della ginnastica italiana. Non una singola erede, ruolo a cui Alice D’Amato è candidata d’obbligo, ma un gruppo fortissimo e numeroso, punta dell’iceberg di un movimento azzurro che continuerà a riempire le palestre sognando le sue imprese. Ne sono un esempio le centinaia di bambine che affollano i camp di Vanessa o che vogliono vestirsi con la sua linea di abbigliamento, attività che da tempo la campionessa aveva iniziato ad affiancare alla carriera agonistica.
«Adesso però - le parole di Vanessa pensando alla sua vita da domani - spero che la ginnastica resti nel mio futuro e spero anche di avere un ruolo importante all’interno di questo sport. Ho dato tutta la mia vita alla ginnastica, vorrei trasmettere alle generazioni future l’amore che ho maturato negli anni, far capire quanta bellezza c’è dentro ogni disciplina».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.