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Vacanze in auto? Ecco 7 cose da controllare prima di partire

Dai tergicristalli ai liquidi, dagli pneumatici ai portapacchi: tutti i check up da fare per partire per le vacanze senza imprevisti
Il check up da fare prima di partire per le vacanze - © www.giornaledibrescia.it
Il check up da fare prima di partire per le vacanze - © www.giornaledibrescia.it
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Anche se in genere è la stagione fredda a creare problemi all’uso dell’automobile, non bisogna credere che primavera ed estate siano esenti da guai più o meno fastidiosi, quando non addirittura pericolosi. Non è comunque necessaria una preparazione vera e propria della vettura alla bella stagione, quanto piuttosto osservare nei mesi che ci avvicinano all’estate una serie di comportamenti utili per evitare inconvenienti.

  1. La prima cosa di cui occuparsi sono le gomme: se avete (come è consigliabile) montato da novembre ad aprile le coperture invernali, non aspettate troppo a rimpiazzarle con le estive. Le mescole delle invernali, infatti, sono più morbide e lavorano bene soprattutto al di sotto dei 7°. Con 20 o più gradi si degradano rapidamente, non garantiscono un’adeguata tenuta di strada ed allungano gli spazi di frenata.

    Oltre a tutto, cambiare pneumatici due volte all’anno è anche garanzia di equilibratura delle ruote e controllo della pressione almeno una volta ogni sei mesi: non è l’optimum (la pressione andrebbe verificata periodicamente, quasi tutti i mesi, perché temperatura e condizioni ambientali provocano variazioni anche sensibili), ma è già qualcosa.

    Se avete adottato pneumatici all seasons (quattro stagioni), ovviamente il problema non si pone, ma almeno ricordatevi di far controllare la pressione. Per chi non fa un uso intensivo del veicolo e non si allontana mai troppo da casa le gomme all seasons (specie quelle di ultima generazione) sono un buon compromesso. Ma se sotto il cofano avete tanti cavalli e viaggiate spesso in zone fredde, è consigliabile l’alternanza estive-invernali.
     
  2. Vederci chiaro. Un altro aspetto alquanto trascurato è quello della visibilità: nella vaschetta del liquido lavavetri aggiungere solo acqua può andar bene solo occasionalmente. Molto meglio aggiungere un flaconcino di detergente specifico, che vi aiuterà a togliere dal vetro anche imbrattature «grasse» (come catrame, polvere d’asfalto, insetti, ecc.). Anche i tergicristalli vanno tenuti in efficienza: non sono eterni e il loro sottile profilo a contatto coi vetri sporchi tende ad usurarsi, creando quando piove (ed in estate accade spesso all’improvviso) quelle fastidiose «righe» che vi accecano, soprattutto di notte incrociando i fari di un’altra auto. A volte le spazzole non sono usurate, ma solo sporche: in questo caso basta uno straccio imbevuto d’alcool da passare delicatamente sul profilo in gomma, per togliere le impurità. Non trascurate poi anche la spazzola del tergi posteriore, considerata spesso una specie di «orfanella» della vettura.

    In tema di visibilità, ricordatevi di controllare anche l’inclinazione del fascio di luce dei fari: è vero che in estate non c’è la nebbia, ma è anche vero che si sta in giro più volentieri di notte e può capitare di percorrere strade senza illuminazione o segnaletica orizzontale: meglio vedere sempre bene il bordo della strada e non abbagliare chi incrociamo.
     
  3. Aria condizionata. Alla visibilità è associata anche la climatizzazione: ancora troppe persone tendono ad usarla solo d’estate per attenuare la calura. In realtà, il «clima» toglie anche l’umidità dall’abitacolo e questo impedisce che si appannino i vetri, evento tutt’altro che raro, sia quando fa freddo, sia durante i temporali estivi che abbassano bruscamente la temperatura.

    ​I climatizzatori funzionano grazie a un compressore caricato con gas specifici: la carica dura di solito da tre a sette-otto anni, ma questo dipende più che dall’uso intensivo dallo stato di tubi e guarnizioni. Usando il «clima» anche d’inverno impedirete che i tubi in questione si secchino ed evitando troppi scossoni al veicolo (dossi e buche presi bruscamente, ecc.) che si stacchino. In ogni caso, anche se in commercio esistono numerosi «kit» per la ricarica, affidatevi ai professionisti: correrete meno rischi e l’intervento sarà corretto e in garanzia.
     
  4. Ma il caldo dell’estate può procurare guai anche al motore e all’impianto frenante: il propulsore ha bisogno di un circuito di raffreddamento in ordine, perché raggiunge temperature elevate più rapidamente. In genere basta controllare il livello del liquido refrigerante che (a motore freddo) dovrebbe essere a metà tra il livello minimo e massimo indicati sulla vaschetta nel vano motore. Se non l’avete fatto, tenete d’occhio il termometro nella strumentazione: se è tutto a posto, l’indicatore deve stare sempre al centro (in genere questo corrisponde a 90°). Se la lancetta sale un po’, magari per un uso intensivo in salita a pieno carico, deve ridiscendere rapidamente appena l’uso gravoso finisce: se non accade e la ventola di raffreddamento resta a lungo in funzione, fate verificare l’impianto.

    Identico discorso per il liquido del circuito frenante: anche qui tenete d’occhio di tanto in tanto i livelli nel serbatoietto, sempre nel vano motore. Se la frenata si allunga ed il pedale del freno affonda, diventando troppo molle, vuol dire che c’è un’anomalia nel circuito, da controllare subito.
     
  5. L’olio. Anche l’olio motore, specie per viaggi lunghi ed alta velocità, deve essere in quantità adeguata: il livello sull’apposita asticella va controllato solo a motore freddo e con vettura parcheggiata in piano. La quantità d’olio mancante la tacca minima e la massima corrisponde ad un kg. Per fortuna gli oli motore sintetici hanno raggiunto durate una volta impensabili ed oggi «vivono» anche ventimila km. Però verificate sempre che il consumo non sia anomalo. E, soprattutto, non aspettate proprio il limite per cambiare l’olio.
     
  6. A proposito di viaggi lunghi a pieno carico: meglio far aumentare di un paio di decimi la pressione delle gomme, che, altrimenti, tendono a schiacciarsi e garantiscono poca aderenza. Il libretto d’uso della vettura riporta sempre i valori adeguati. Comunque affidate l’operazione ad un gommista e a gomme fredde.

    Infine, se dovete caricare bagagli extra vettura, evitate portapacchi aperti, con fissaggi più o meno avventurosi: potreste facilmente perdere il carico e, per di più, aumenterete a dismisura il consumo di carburante, anche del 30%, a causa dell’enorme resistenza aerodinamica. Ci sono in commercio splendidi contenitori sagomati applicabili sulla capote di qualunque vettura: sono perfettamente aerodinamici e, soprattutto, sicuri. Lo stesso vale per i portabici: usate quelli compatibili con la vostra auto, meglio se nel catalogo del costruttore.

    Per carrelli, caravan e rimorchi, il discorso è completamente diverso: si entra nel campo delle omologazioni dei ganci di traino (da far montare ad un professionista) e della capacità di traino del veicolo. Ma in questo campo, in genere, l’automobilista è un vero appassionato e non ha problemi a documentarsi.
     
  7. Infine l’unica vera raccomandazione «all seasons»: quando guidate, guidate e basta. Due mani sul volante, sguardo fisso bene in avanti, anche di cento metri o più se siete fuori città. Telefono solo con il vivavoce (o un auricolare, se proprio non avete un sistemino bluetooth, ma oggi ne vendono di ottimi a poche decine di euro). I messaggi? Se non avete un sistema di infotainment che accetta i comandi vocali, lasciateli perdere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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