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Una delle giocatrici di pallamano più forti d'Italia è di Leno

La 26enne Giulia Losio abita a pochi passi dalla Handball Arena ma ha giocato in A1 a Brescia solo un anno. Ora è a Erice (Trapani)
Giulia Losio in azione - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
Giulia Losio in azione - Foto New Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Abita a pochi passi dall’Handball Arena di Leno, eppure Giulia Losio, 26 anni, una delle più forti giocatrici italiane di pallamano, l’ha frequentata pochissimo. «Quando era adolescente la schierammo in un concentramento regionale - sospira Antonio Bravi, presidente del club bassaiolo - e fu subito chiamata nella Futura, la franchigia della Federazione».

Impossibile tenere nascosto il talento di una predestinata, che a soli 16 anni ha poi esordito in A1 a Cassano d’Adda, quindi ha militato nelle più forti squadre del campionato, ha vinto la Coppa Italia a Conversano (Bari) e la Supercoppa Italiana a Bressanone (Bolzano) in un ideale giro d’Italia, da nord a sud, che l’ha vista fare gol ovunque, fino all’approdo in Nazionale. Ora è a Erice (Trapani), dove è appena uscita dal tunnel di due annate terribili.

Giulia Losio immortalata pochi secondi prima di un gol
Giulia Losio immortalata pochi secondi prima di un gol

«Ho subito un’operazione al crociato - ricorda - e fra ricadute e riabilitazioni varie mi sono persa le stagioni del 2021-2022 e quella del 2022-2023». Eppure l’atleta bresciana non ha perso la fiducia della società e quella in se stessa. «Ho avvertito calore e attenzione attorno a me. La mia conferma non è mai stata messa in discussione e per questo ora sento il bisogno di ricambiare quanto ricevuto e di recuperare il tempo perduto. Non ho mai mollato, anche se ho vissuto momenti difficili». Il rimpianto più grande è legato alla mancata partecipazione all’ultima finale scudetto. «Magari con me in campo - sorride - sarebbe andata in un modo diverso».

La squadra siciliana aveva vinto in casa per 29-23 gara-1 contro Salerno e, per laurearsi campione d’Italia nel ritorno, le sarebbe bastato un pari che sembrava ormai conquistato (23-23) quando, a dieci secondi dalla fine, è maturata la beffa di una rete subita, tra l’altro in superiorità numerica. Gara-3 non ha avuto storia (35-30) e il titolo è stato conquistato per la nona volta dalle campane. Giulia sente che l’appuntamento è stato solo rinviato. «La società è un modello di organizzazione, l’ambiente è entusiasta, la squadra è forte». Lo è ancora di più ora con Losio, che ha griffato il rientro in campionato con una prestazione da urlo: 8 reti contro il Sassari nell’ultimo turno di serie A1.

La giocatrice in campo
La giocatrice in campo

Legame

Da Leno, invece, è come se non fosse mai andata via. Forte il legame con la propria terra e col club che l’ha lanciata. Quando la società, per la prima volta, ha raggiunto la A1 nel 2018-2019, Losio è subito rientrata a casa. «Alla fine è stato l’unico anno in cui ho giocato qui, eppure non lo dimenticherò mai. Raggiungemmo agevolmente la salvezza togliendoci anche qualche soddisfazione». Fu la stagione delle quattro sfide con Brescia, indimenticabile soprattutto la prima partita in un San Filippo gremito. Alla fine a spuntarla fu la Leonessa (24-22), tra le migliori in campo proprio Losio con 7 reti, 3 delle quali favorirono l’aggancio (da 17-13 a 17-17) prima dell’accesissimo finale.

Giulia Losio, sullo stesso campo, si prese la rivincita nei play out, con 8 gol nella sfida vinta 25-18. Grazie a lei è nato un vero e proprio gemellaggio tra Erice e Leno, nonostante i 1.500 chilometri che separano i due centri. Quando il team siciliano gioca al Nord, si ferma all’Handball Arena per la rifinitura. All’ultima cena di Natale del Leno il servizio catering è stato organizzato dagli amici di Erice - con menù tipicamente siciliano - e a servire tra i tavoli c’era anche la giocatrice. Che spera di rivedere presto in A1 il club d’origine. «Seguo la squadra anche da lontano e sono orgogliosa di quanto è stato costruito in questi anni. Il solo modo per sopravvivere ai vertici per una società piccola è quello di valorizzare le ragazze cresciute in casa. Il Leno lo fa, con ottimi esiti da anni». Lo fece anche anni fa con una ragazzina che neppure sapeva cosa fosse questo sport . «Ora ci sono anche io a divulgarlo, perché a Erice alleno nel settore giovanile».

Le manca solo un’esperienza all’estero. «Possibilità ci sono state, non le ho mai prese realmente in considerazione. Preferisco l’Italia, in fondo non c’è posto più bello». E c’è un ultimo sogno da realizzare, il ritorno in Nazionale: solo allora Giulia si riprenderà tutto quello che ha perduto.

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