Terzi e squalificati: dalle Bahamas monito alla 4x100 italiana made in Brescia
L’azzardo non paga, così la medaglia sfuma. Il Mondiale di staffette della 4x100 made in Brescia finisce con la squalifica in finale, poiché il testimone transita dalla mano di Marcell Jacobs a quella di Lorenzo Patta al di là della zona di cambio.
Errata valutazione
Una consegna fuori settore causata da un errore del campione olimpico, poiché nel momento in cui il sardo ha disteso la mano, il desenzanese ha esitato a poggiare il bastoncino sul palmo del compagno. Un rischio che il gardesano si è preso per allungare al massimo la sua frazione, ma che non ha portato frutti. «Purtroppo non sono riuscito ad abbassare il testimone velocemente e quella perdita di tempo ci ha portato fuori settore. L’errore è mio non di Lollo, ma meglio averlo fatto adesso che in futuro. Fa parte del gioco», ha ammesso il poliziotto.
Meglio che il patatrac sia accaduto in una gara ininfluente, poiché la missione della rassegna iridata di specialità era la consegna dei pass olimpici, non le medaglie. I velocisti azzurri avevano archiviato la pratica sabato notte, pertanto si poteva rischiare per tentare il colpo grosso, comunque non riuscito. Al traguardo infatti l’Italia era stata terza in 38”13, appena un centesimo più veloce della batteria in cui i cambi erano stati tranquilli.
C’è ancora tanto da lavorare quindi sulla velocità dei singoli componenti: l’unico in formissima è apparso Patta, mentre Rigali, Jacobs e Tortu possono fare meglio.
Come da pronostico hanno vinto gli statunitensi (37”40) davanti ai canadesi (37”89), ma bisognerà capire se oltre ai primi tre dei Trials gli States convocheranno anche il quarto, il quinto e il sesto dei 100 metri ai Nazionali, oppure si affideranno al buon senso e metteranno dentro un paio di gregari e qualche duecentista. Presi singolarmente i velocisti a stelle e strisce sono superiori agli azzurri, per batterli occorrerà che loro pasticcino e gli italiani siano perfetti: proprio quanto accaduto a Tokyo.
Strada
Spetterà al responsabile della velocità Filippo Di Mulo capire come far progredire l’amalgama tecnica del quartetto. La pedina inamovibile è Jacobs in seconda frazione, la più lunga, quella in cui si può fare la differenza. Patta è un jolly prezioso per le frazioni in curva: può fare la prima (come a Tokyo) oppure la terza (come a Budapest) sempre con profitto. L’intesa tra lui e Jacobs è la chiave di volta. Bene che l’errore sia capitato adesso, così ci si potrà riflettere ed evitarlo in futuro.
Tortu deve crescere, perché sulla retta finale c’è bisogno del suo guizzo sul filo di lana per sperare in grande: le sue capacità di ricevere il testimone e di partire lanciato a razzo lo rendono titolare. Il posto vacante è solo uno: il camuno Rigali dovrà vedersela con Simonelli, Ali, Ceccarelli e Desalu, se l’olimpionico darà segnali di crescita.
Altre gare
Intanto l’Italia ha qualificato ai Giochi anche la 4x100 femminile e le due 4x400 di genere. Disco rosso invece per la 4x400 mista - nel ripescaggio senza la bresciana Alessandra Bonora - che ora dovrà passare dal ranking.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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