Tamberi ed Errigo saranno portabandiera a Parigi, beffato il bresciano Jacobs
Un «capitano perfetto» e una «mamma campionessa»: Gianmarco Tamberi, oro olimpico del salto in alto a Tokyo 2020, e Arianna Errigo, olimpionica a squadra nel fioretto a Londra 2012, hanno vinto un’altra medaglia, quella del portabandiera dell’Italia a Parigi 2024. È una coppia di campioni che ha vinto tutto, superando i confini dello sport con un fascino che rende l’accoppiatta uomo-donna gradita al Cio.
«Un sogno, è la notizia più bella», esulta «Gimbo», che pure di buone novelle ne vive tante. «Scoppia il cuore di gioia», il commento di Errigo, tornata in pedana - vincente - cinque mesi dopo un parto gemellare.
Presidente
Saranno dunque loro due a ricevere il tricolore dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il 13 giungo nei giardini del Quirinale e a sfilare con la bandiera sulla Senna il prossimo 26 luglio per la cerimonia d’apertura. Una decisione, quella ricaduta sull’altista e la schermitrice, che il presidente del Coni ha definito di «buon senso» e con alla base il criterio non scritto dell’aver vinto un oro olimpico per essere alfiere azzurro.
«Un premio non solo per le due federazioni», ha aggiunto Malagò. Gimbo e Arianna rappresentano molto di più. Una mamma di due bimbi, lei, un capitano e star social, lui, come dimostra anche la presenza in America per l’All-Star Celebrity.
«Gianmarco dopo Tokyo ha continuato a vincere tutto, dimostrandosi un capitano vero dell’atletica» ha detto Malagò spiegando come Tamberi abbia battuto la concorrenza di molti suoi colleghi, compreso quel Marcell Jacobs a cui non è bastato portare in dote l’oro olimpico nei 100 metri. Gli alti e basi successivi, sommati al fatto di aver comunque chiuso lui le Olimpiadi di Tokyo col tricolore in mano hanno evidentemente pesato. E poi c’era Paltrinieri, ma «il nuoto ha avuto una portabandiera unica due edizioni fa (Federica Pellegrini, ndr)», ha sottolineato il numero 1 del Coni, specificando come invece l’atletica non avesse un alfiere dai Giochi di Seul del 1988 con Mennea.
Oltre lo sport va anche la scelta della Errigo. «Arianna è la testimonianza che si può continuare a essere atlete di vertice anche dopo esser diventate mamme», la motivazione di Malagò. Sbaragliate così concorrenti quali Antonella Palmisano (penalizzata dalla scelta dell’atletica al maschile) ma anche di Caterina Banti (velista che condivide i successi con Tita) e Vanessa Ferrari, la cui Olimpiade è ancora molto n bilico. «Ero convinto avrebbero scelto Paltrinieri - ha detto Tamberi - invece sarò io e sono davvero felicissimo».
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