Slalomiste sì, ma per Rossetti è no: sfuma il sogno Pechino
I sogni muoiono all’alba, recitava il titolo di quel film. In realtà quelli olimpici di Marta Rossetti sono terminati ufficialmente ieri dopo il tramonto. Anche se l’aurora sulla slalomista di Raffa di Puegnago aveva iniziato a spegnersi da tempo, se non all’alba, nelle «prime ore» di questa complicata stagione del rientro alle competizioni. A Pechino ci sarà non una, ma ben due slalomiste. Ma tra queste non ci sarà Rossetti.
Dopo l’infortunio di Martina Peterlini, la bresciana aveva ben più di una possibilità di staccare il pass olimpico. Ma i mancati risultati alla fine hanno condannato Rossetti, entrata in una spirale negativa: al suo posto (insieme probabilmente a Brignone) a difendere il tricolore in slalom ai Giochi ci saranno Anita Gulli e Lara Della Mea. «Non voglio essere la punta dello slalom in Italia, voglio andare meglio e basta: possono anche portarmi così a Pechino, ma non è ciò che voglio», diceva ancora a fine anno Rossetti prima dello slalom di Lienz. Peraltro la situazione non è migliorata dopo quelle prime uscite stagionali: la poliziotta classe ’99, rientrata a novembre a Levi a 10 mesi dalla rottura del crociato del ginocchio sinistro, non è mai riuscita a qualificarsi alla seconda manche in Coppa del Mondo e nel nuovo anno ha anche fronteggiato la sfortuna, sottoforma di una caviglia gonfissima che l’ha condizionata nelle successive gare di Zagabria, Kranjska Gora e Schladming.
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E non è andata meglio in Coppa Europa, nemmeno nelle ultime uscite di Meiringen-Hasliberg, dove invece Lara Della Mea ha trovato un podio, meritandosi un posto al pari di Anita Gulli, capace di piazzarsi 23ª a Schladming pur piazzandosi con il 23. Essendo stata sciolta la riserva sulla presenza delle slalomiste pure a Pechino, ottiene il biglietto per la Cina pure l’allenatore bresciano Devid Salvadori, cui in estate è stato chiesto di risollevare il settore femminile dello speciale. Nelle 9 italiane convocate oltre ai nomi certi (Bassino, Brignone, le Delago, Curtoni) c’è pure la sorpresa Francesca Marsaglia e ovviamente Sofia Goggia, che ieri ha iniziato la riabilitazione sperando nel miracolo dopo la terribile caduta di domenica a Cortina.
Le riserve non sono invece state sciolte per ciò che concerne lo sci alpino maschile. Ieri il Coni ha infatti comunicato che saranno 118 gli atleti italiani alle Olimpiadi, ma i nomi degli sciatori saranno resi noti solamente stasera dopo lo slalom in notturna di Schladming. Per cui prosegue l’attesa e la flebilissima speranza per l’altro bresciano Giovanni Franzoni, che sperava in un posto nella combinata ma potrebbe essere penalizzato dal contingente ridotto, a maggior ragione dopo l’ottimo risultato di Sala nello slalom. C’è chi dice che si potrebbe salire a 8 posti, ma per il gardesano pare comunque una «mission impossible».
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