Sitting volley, parte da Nave la sfida sotto rete per l’inclusione
Una schiacciata per l’inclusione. Questo il tema cardine della giornata di presentazione del Sitting volley, raccontato tra Brescia e Nave ed organizzato in collaborazione con il Cortine Volley. È il programma di una giornata resa speciale dalla partecipazione di Paolo Gamba, capitano della Nazionale italiana di Sitting volley, oltre al sindaco Matteo Franzoni ed all’assessore all’urbanistica di Nave, Carlo Ramazzini, i quali hanno celebrato nel migliore dei modi questa prima volta in salsa bresciana.
Dalla teoria alla pratica
Dopo una prima presentazione, andata in scena presso lo store di Euromoda, il vero momento di condivisione si è svolto presso la palestra di Cortine, quando lo stesso Gamba ha illustrato regole e modalità di questa disciplina. «È un’occasione splendida, quella che il Cortine dà al nostro paese - spiega il sindaco Matteo Franzoni -, per avere un primato dal punto di vista dell’inclusione. È molto bello che si riesca a dare allo sport un taglio diverso. Se ci sarà occasione di essere il primo paese di Brescia ad avere una squadra di Sitting volley, la coglieremo al volo, perché noi teniamo molto anche all’aspetto educativo dello sport».
Il Sitting volley a Brescia
Veicolare il messaggio dell’inclusione. È questa la missione di Paolo Gamba, che spiega: «Ringrazio soprattutto la società del Cortine, perché è stata una delle prime a cogliere questa opportunità. Quello che cerco di portare in tutta la Lombardia da sette anni sta passando con fatica. Cerchiamo di aiutare chi ha bisogno e diamo la possibilità a chi ha disabilità di fare sport, una cosa fondamentale per migliorarne la condizione. Il mio augurio è che anche a Brescia possa nascere presto una società di Sitting volley».
In chiusura voce al Cortine, la società che ha organizzato la gironata, con Mauro Marazzoni, coach della prima squadra, che racconta: «Speravo che a questa manifestazione potessero partecipare molte più società, ma la soddisfazione di avere qui un campione come Paolo è comunque tanta. Oggi siamo qui per portare questi esempi e per sensibilizzare Brescia e mi auguro che questo messaggio passi in maniera davvero forte».
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