Romele, beffa ai Mondiali: perde l’oro per un giro di troppo
«Un errore di calcolo del responsabile tecnico della Nazionale, Duilio Friz, che gli fa compiere un giro in più di quelli che avrebbe dovuto invece di indirizzarlo sul rettilineo d’arrivo, gli ultimi 150 metri, costa al pisognese Giuseppe Romele la medaglia d’oro nella long distance di fondo (18 chilometri), categoria sitting, ai mondiali di sci nordico paralimpico in svolgimento a Lillehammer, in Norvegia.
Delusione
«Non doveva succedere, non proprio oggi!». Così dopo la gara Romele in una chiamata con il suo allenatore «a casa» Angelo Martinoli, che è anche fra i consiglieri della Polisportiva disabili Vallecamonica, la squadra nella quale è cresciuto Romele prima di entrare a far parte della Nazionale azzurra. «Era veramente molto dispiaciuto - dice Martinoli -, purtroppo sono andati tutti in confusione. Peccato, avrebbe ampiamente meritato la medaglia d’oro...».
La gara
Romele, argento giovedì nella 10 chilometri, scatta 30 secondi dopo il russo Ivan Golubkov, l’indiscusso numero uno al mondo. In teoria sembra una gara in discesa per il russo, invece Romele fa vedere di che pasta è fatto, quanto è cresciuto, e già al settimo chilometro opera l’aggancio. «Ho esultato quando ho visto il sorpasso - dice Martinoli -, sapevo che poteva fare una prova di questo spessore, ma vederlo gareggiare così è stato davvero bello. Dal punto di vista tecnico è stato perfetto».
Romele arriva ad accumulare quasi due minuti sul russo, poi accade l’incredibile: «Noi che guardavamo la diretta siamo tutti rimasti sorpresi, perché eravamo tutti convinti che fosse all’arrivo». In effetti così avrebbe dovuto essere, invece... «Abbiamo buttato via un mondiale per un mio errore di calcolo. Mi prendo tutte le responsabilità di quello che è successo - ammette il responsabile tecnico azzurro Duilio Friz -: mi dispiace moltissimo perché avrebbe stravinto. Beppe ha capito lo sbaglio ed è moralmente il vincitore perché non avrebbe semplicemente vinto, ma stravinto la gara. Mi dispiace, perché abbiamo gettato alle ortiche un titolo che era nelle nostre mani al termine di una gara condotta sino al mio errore alla perfezione». Il titolo va a Golubkov, Romele chiude tredicesimo.
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