Pontoglio: anno d’oro con grandi risultati nei «due mondi»
I trenta sono di sicuro gli anni della maturità per Davide Pontoglio, il miglior tennista bresciano in attività, che chiude il 2022 alla posizione 816 della classifica Atp, dopo aver toccato a novembre il «career high» al gradino numero 811. Prima di lui, in varie epoche, hanno ottenuto risultati migliori i vari Paris, Brizzi, Agazzi e Pedrini.
Oggi è invece «Pontocop» l’alfiere del nostro movimento. E lo è diventato anche dividendosi «tra due mondi», l’Italia e il Sudamerica. In particolare, la Colombia è diventata da qualche tempo la sua seconda casa, dato che è la terra d’origine di Yuliana Lizarazo, a sua volta tennista, numero 269 del ranking Wta.
Pontoglio, «terraiolo» naturale e tra i non molti highlander del rovescio a una mano, è tornato a casa da pochissimi giorni con l’ennesimo volo transoceanico, stavolta dopo una permanenza a sud dell’Equatore durata tre mesi. L’anno che sta per concludersi ha portato in dote al tennista di Rovato sette tornei Open vinti in Italia. A Treviglio (in provincia di Bergamo), Bovegno, Castellucchio (Mantova), Bagnatica (Bergamo), nel capoluogo orobico, a Maglie (un doppio, in Puglia, nel Leccese), e a Carpenedolo.
In Colombia ha vinto un torneo di doppio in coppia col giovane conterraneo Alessio Zanotti, figlio di Rosa e Oscar, mamma e papà del circolo di Cellatica, che è base di allenamento per Pontocop, quando si trova in Italia. La medesima coppia ha centrato pure una finale in Bolivia, terra in cui Pontoglio e Zanotti hanno giocato anche due semifinali.
In singolare, in terra Sudamericana, Davide ha infine giocato una finale e una «semi», fermandosi quattro volte al secondo turno.
Segreto e obiettivi
«Da qualche anno seguo i metodi di allenamento di Horacio Anselmi, guru argentino della preparazione atletica per molti sport, compresi sollevamento pesi, rugby, pugilato, judo e karate - racconta -. Il suo sistema aiuta a sviluppare potenza e reattività, che sono alla base del tennis. Quest’anno sento di essere cresciuto fisicamente, ma anche nella gestione delle partite e delle emozioni. Il diritto è probabilmente il colpo maggiormente migliorato in questi ultimi 12 mesi. Ma sento di avere molti margini su tutto, anche se ho già trent’anni e anche se mi alleno senza coach. Posso perfezionare il servizio, il gioco a rete e il rovescio».
Gli obiettivi del 2023? Pontoglio, che gioca anche in serie B1 con il Treviglio, vuole «giocare il più possibile, magari anche sul cemento, perché sogno di entrare nei migliori 500 del mondo».
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