Per Marcell Jacobs il Mondiale prende forma in mezzo al bosco
La corsa contro il tempo per rispondere presente all’appello iridato e farsi trovare pronto per l’evento clou dell’anno, sta prendendo forma a Beaverton, una quindicina di chilometri a Ovest di Portland, Stati Uniti. È lì, nel quartier generale del suo sponsor tecnico, che Marcell Jacobs si allena in mezzo al bosco.
La pista marchiata Nike ha cinque corsie ed è intitolata all’uomo dalle scarpe dorate, Michael Johnson. Sfruttando una temperatura tra i 15 e i 25 gradi, Jacobs si sta preparando seguito dall’allenatore Paolo Camossi e dal fisioterapista Alberto Marcellini, i due componenti del suo staff che lo seguono ovunque e con i quali ha raggiunto l’Oregon con due settimane di anticipo rispetto all’inizio del Mondiale. Post. Attraverso le foto e i video postati sui social si può scoprire il menù dell’allenamento.
Corsa veloce sia con scarpe chiodate, sia con normali calzature da ginnastica, prove di partenza, andature a scatti, superamento di ostacoli molto bassi, allunghi in rettilineo e in curva. Ovviamente è impossibile capire se il velocista campione olimpico stia spingendo al massimo: emerge comunque una sensazione di rilassatezza. Il fastidio patito a Stoccolma all’altezza del gluteo sinistro non è ancora smaltito del tutto, tanto che Jacobs si è anche sottoposto a una risonanza magnetica, ma Camossi ha fatto sapere che l’obiettivo Eugene 2022 è vivo e la rinuncia, ad ora, non è contemplata.
Programma
Il desenzanese rimarrà a Beaverton fino a metà della prossima settimana, quando si sposterà nel campus dell’Università dell’Oregon, 175 chilometri più a Sud, dove sorge il mitico Hayward Field, uno dei templi globali dell’atletica. La batteria dei 100 metri iridati è in programma nella notte italiana tra venerdì 15 e sabato 16 luglio, mentre semifinale e finale saranno ventiquattr’ore più tardi.
Il week end successivo toccherà invece alla staffetta 4x100. Il 2022 di Jacobs, cominciato alla grande con la conquista del titolo mondiale sui 60 al coperto il 19 marzo, si è complicato a inizio maggio con i problemi gastrointestinali accusati durante la trasferta in Kenya. Quindi il ritorno in azione a Savona il 18 maggio (9"99 ventoso in batteria e 10"04 regolare in finale) e poi il problema muscolare al bicipite femorale. Trentotto giorni senza gare fino alle due volate degli Assoluti di Rieti (10"12 contro vento per indossare la quinta maglia tricolore consecutiva), infine la trasferta a Stoccolma e la rinuncia a poche ore dalla gara. Se dodici mesi fa si era partiti per Tokyo convinti che il grande risultato sarebbe potuto arrivare, stavolta si arriverà a Eugene pieni di dubbi. Eppure consci che il grande campione può sempre stupire.
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