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Olimpiadi, Furlani vince il bronzo nel salto in lungo a 19 anni

Mario Nicoliello
Il giovane saltatore azzurro è terzo con la misura di 8,34: «L’emozione più grande»
Mattia Furlani vince il bronzo nel salto in lungo alle Olimpiadi di Parigi 2024 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Mattia Furlani vince il bronzo nel salto in lungo alle Olimpiadi di Parigi 2024 - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Quando sembrava materializzarsi il primo giorno senza medaglie azzurre (circostanza che ai Giochi estivi non si verifica dal 18 agosto 2016, il quartultimo giorno dei Giochi di Rio, mentre a Tokyo si salì ininterrottamente sul podio lungo le sedici giornate, quindi la striscia è salita a 31 giorni) ci pensa Mattia Furlani a sistemare le cose, smuovendo il medagliere dell’atletica e regalandosi un bronzo nel lungo che vale quanto un oro.

A diciannove anni il saltatore laziale atterra a 8,34 metri, fermandosi a 14 centimetri dall’oro del greco Miltiadis Tentoglou (8,48) e a 2 dall’argento del giamaicano Wayne Pinnock (8,36).

La gara

Il salto buono è il primo, poi seguono un 8,25, due nulli, un nuovo 8,34 e l’8,27 conclusivo con la medaglia già al collo. Il reatino delle Fiamme Oro, cresciuto sotto la guida tecnica della mamma Khaty Seck, già campione europea giovanile, in stagione era stato secondo sia ai Mondiali indoor, sia agli Europei di Roma, sempre battuto da Tentoglou.

«È stato incredibile, ci ho creduto sino alla fine, è stata l’emozione più grande vissuta nella mia vita. Una medaglia olimpica vuol dire tanto, è qualcosa a cui ho sempre aspirato nella mia giovane carriera, spero sia solo la prima di tante».

È la seconda volta che l’Italia va sul podio nel salto in lungo maschile alle Olimpiadi, a quarant’anni dal bronzo di Giovanni Evangelisti a Los Angeles 1984. E Furlani rappresenta la più giovane medaglia dell’atletica azzurra da 104 anni: nel 1920 Ugo Frigerio vinse nella marcia a 18 anni, stessa età dell’altro marciatore Fernando Altimani, bronzo nel 1912.

Gli altri italiani oggi

Eccellente l’ottavo posto nella finale dei 1500 di Pietro Arese, capace di migliorare il suo record italiano con 3’30”74. A sorpresa si impone lo statunitense Cole Hocker, già argento iridato indoor, in 3’27”65 davanti al britannico campione del mondo Josh Kerr (3’27”79) e all’altro americano Yared Nuguse (3’27”80). Quarto e fuori dal podio il norvegese Jakob Ingebrigtsen (3’28”24). Nel martello dodicesima la campionessa europea Sara Fantini che ripete lo stesso piazzamento di tre anni fa ai Giochi con 69,58.

Tocca a Gimbo

Domani allo Stade de France, scocca l’ora del debutto per il campione in carica Gianmarco Tamberi, nella qualificazione del salto in alto. Il pass diretto per la finale è a 2,29. «Sarà molto probabilmente la gara più difficile di tutta la mia vita», ha scritto Tamberi su Instagram, riferendosi ai recenti problemi fisici. «Lotterò con tutto me stesso, certo che il lavoro fatto fino a tre giorni fa non può essere sparito nel nulla».

In serata, tocca alle astiste Roberta Bruni ed Elisa Molinarolo in una finale allargata a 20 atlete. Semifinale dei 110 ostacoli per Lorenzo Simonelli, dei 400 ostacoli per Alessandro Sibilio e debutto in azzurro del triplista Andy Diaz.

Dalle 20.02 le semifinali dei 200 metri con Fausto Desalu insieme al re dei 100 Lyles e il botswano Tebogo e Filippo Tortu che se la vedrà con lo statunitense Knighton. La loro prestazione inciderà pure sulla staffetta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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