Mondiale di Parkour, grande argento per il bresciano Consolini
Dopo il bronzo di Davide Rizzi nel Freestyle, il bottino azzurro al primo campionato del mondo di Parkour, in scena all’Ariake Urban Sports Arena di Tokyo in Giappone, si impreziosisce dell’argento di Andrea Consolini nel Parkour Speed.
Il traceurs bresciano (è di Travagliato) allenato da Francesco Venturelli alla Brixia, dopo essersi qualificato con il secondo tempo (26.65) nella fase preliminare - dove ha gareggiato anche con Luca Demarchi (12° con 28.61) e Rosario Barile (17° con 29.67) – ha migliorato la sua run nella semifinale raggiungendo la vetta della classifica ancora parziale con il personale di 26.07.
Il 21enne bresciano ha poi dato il tutto per tutto nella finale a sei scendendo sotto i 26 secondi (25.84). Davanti a lui solo l’ucraino Bohdan Kolmakov, primo campione del mondo con 25.25 secondi. Sul terzo gradino del podio nipponico è salito, invece, l’olandese Tangui van Schingen con 26.37.
«Mi sono sempre sentito molto pronto per questa gara – ha dichiarato Andrea Consolini dopo la cerimonia di premiazione - Il fatto che fosse un Mondiale non mi ha spaventato. Io penso sempre alla mia run e a farla al meglio delle mie possibilità. Dovevo rifarmi anche dopo la World Cup di Sofia visto che in Bulgaria non è andata come speravo. Il valore aggiunto di questa trasferta è stato sicuramente il grande affiatamento che ho avuto con tutti componenti della squadra. Ci siamo sempre caricati a vicenda e il lavoro in team paga sempre. Dedico la medaglia ai miei allenatori alla mia famiglia e alla mia fidanzata. Adesso mi aspetta un breve periodo di riposo e poi tornerò in palestra per allenarmi sempre di più affinando la mia tecnica e le mie capacità. Voglio poter competere anche nel freestyle così da essere un atleta completo».
«Vedere Andrea sul secondo gradino del podio mondiale è davvero emozionante – ha affermato il suo allenatore Francesco Venturelli che, nella Brixia, è affiancato da Andrea Pasinetti -. È più di un anno che lavoriamo per questo obiettivo e riuscire ad arrivare qui in Giappone con un certo standard di preparazione. La forza del gruppo è fondamentale per migliorare: l’abbiamo trovata qui a Tokyo con tutta la delegazione e la troviamo giornalmente in palestra con i compagni di allenamento».
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