Mille Miglia 2024, il passaggio della carovana in Franciacorta
La Franciacorta verdissima, sotto un cielo basso e plumbeo, si riflette su vetri e cromature delle splendide protagoniste della Mille Miglia, che hanno appena lasciato la città, dirigendosi a Ovest. Il traffico si blocca, attorno alla Mandolossa - frazione di snodo tra Brescia, Gussago e Roncadelle - si raggruppa una folla di curiosi, che scendono dalle strade laterali. Apri l'ombrello, chiudi l'ombrello. Una pioggerellina viene lanciata a intermittenza, da sferze di vento. Piloti intabarrati, come fosse marzo pazzerello, che getta manciate di gocce e di foglie. Solo a guardarli, viene freddo; senti il petto bagnato e il vento della velocità che lo raffredda.
Alle 13.30 è pioggia senza incertezze, di quelle che riempiono una vasca in pochi minuti. Il serpentone del corteo ruggisce; sarà l'aria umidiccia nel carburatore, ma ruggisce ancor più forte e i vecchi motori a scoppio dimostrano, con eloquenza, l'origine vera del marchingegno, quello di arcaiche esplosioni che avvengono in una scatola magica. Niente elettrico, per ora. È buono anche questo profumo di benzina e di fuochi d'artificio che le superlucide lasciano dietro di sé.
Il percorso
Quest'anno il percorso è basso. Non si insinua nel centro storico di Gussago, ma si avvia lungo il rettifilo di pianura, a lato del Gandovere, che ha appena placato la sua furia, dopo aver divorato, per alcuni metri la provinciale, ingoiando una falda di asfalto come fosse la copertura di un wafer. Rapidissim, la Provincia nelle operazioni di ripristino, bisogna dirlo.
«Gussago ha sempre avuto un legame particolare con la Mille Miglia - dice il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli -. Per ragioni di percorso, quest'anno niente spiedo al Corcione». La Freccia Rossa prosegue in tutta la sua eleganza verso ovest, in direzione Passirano, Monterotondo, Cazzago, Erbusco, si insinua nel verde, divenendo un tutt’uno con la barocca, leggiadra natura franciacortina, che si perde a vista d’occhio.
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