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Matteo Lamberti re dello stile: oro nei 1.500, bronzo nei 200

Agli Assoluti in vasca corta di nuoto a Riccione il figlio d’arte chiude a tre medaglie: «Il lavoro ha dato i frutti»
Matteo Lamberti mostra con orgoglio la medaglia d’oro - Foto Andrea Staccioli/Dbm Inside
Matteo Lamberti mostra con orgoglio la medaglia d’oro - Foto Andrea Staccioli/Dbm Inside
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Sul trono d’Italia. Michele Lamberti è il re dei 1.500 agli Assoluti invernali di Riccione. La maratona in vasca corta premia il mezzofondista di Carabinieri e Gam, che si riveste d’oro al termine di 60 vasche tutte d’un fiato. Secondo fino agli 800, quando a menare le danze era Ivan Giovannoni, passa a condurre al tocco degli 850 metri. Da quel momento in poi Matteo non cede più la leadership, concludendo in 14’38”45, 1”83 più veloce di Luca De Tullio, 3”42 meglio di Marcello Guidi.

Assenti Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza, il figlio d’arte è riuscito a prendersi la ribalta, qualificandosi come l’attuale numero tre in Italia sulla distanza e soprattutto calpestando per la prima volta in carriera il gradino più alto del podio in un Italiano.

Grazie all’impresa di Matteo, la famiglia Lamberti può così annoverare quattro campioni nazionali: papà Giorgio, mamma Tanya e i due figli, Matteo e Michele. «La gara è andata molto bene, ma la fatica si è fatta sentire negli ultimi 500 metri. Evidentemente con il Moro (ossia il tecnico Stefano Morini, che lo allena a Livorno insieme a Gabriele Detti, ndr) abbiamo fatto un ottimo lavoro, che qui ha dato i suoi frutti. Voglio ringraziare la Federazione in primis, e poi le mie due società, che mi hanno dato la possibilità di seguire questa opportunità tecnica».

Lamberti stringe la mano a Marcello Guidi - Foto Andrea Staccioli/Dbm Inside
Lamberti stringe la mano a Marcello Guidi - Foto Andrea Staccioli/Dbm Inside

Da quando è entrato nel nuovo ambiente Matteo si sente trasformato e ora può porsi obiettivi più ambiziosi: «Mi sto allenando nelle condizioni migliori e ho la fortuna di farlo insieme ad un altro specialista come Gabriele Detti, dal quale ho da imparare». Bracciata dopo bracciata si può crescere, senza dimenticare che Matteo ha solo 23 anni, quindi l’avvenire è ancora lungo: «Piano piano continuiamo a lavorare e i risultati arriveranno». Magari già ai Mondiali in vasca corta di Abu Dhabi (16-21 dicembre), visto che è stato convocato insieme al fratello Michele.

L’oro dei 1.500 è stata la sua seconda medaglia conquistata nella conclusiva giornata dei Tricolori in vasca corta. In mattinata infatti il figlio maggiore di Giorgio e Tanya Vannini si era rivestito di bronzo nei 200 stile libero, toccando la piastra in 1’44”54. Davanti al bresciano avevano chiuso la prova Thomas Ceccon (oro in 1’43”45) e Filippo Megli (argento in 1’44”24). Il bottino di Matteo a Riccione recita quindi un oro (1.500), un argento (400) e un bronzo (200): l’alfiere del Gam Team è stato l’unico a calpestare il podio in tutte e tre le distanze dello stile libero prolungato. Sul piano strettamente tecnico i 400 sono stati la sua gara migliore, ma il successo nei 1.500 è molto pesante, perché Matteo ha saputo confermare le attese.

Da Lamberti sono arrivate le uniche medaglie bresciane della rassegna tricolore. Nei 50 stile libero il desenzanese Alessandro Bori (Fiamme Gialle) si è piazzato al settimo posto in 21”88, rimanendo distante 28 centesimi dal bronzo. Nei 100 delfino Francesco Catalano (Team Insubrika) non si è presentato al via. In campo femminile, nei 400 stile libero tredicesimo crono per Giorgia Tononi (Gam Team, 4’14”18) e quindicesimo per Noemi Lamberti (Gam Team, 4’14”78), poi venticinquesima nei 100 stile con 56”04.

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