L’An Brescia paga la falsa partenza e resta giù dal podio di Champions
Una medaglia è sempre una medaglia, anche quando il colore è quello del bronzo. Ma certe volte come motivazione non basta, soprattutto se sei la squadra che ha sfiorato e perso una finale storica per la seconda volta consecutiva.
L’An scende in acqua, ma con la testa è da tutt’altra parte. Troppo complicato scacciare via la tristezza dopo la grandissima delusione incassata in semifinale con la sconfitta contro il Novi Beograd a 5 secondi dalla fine. Così l’approccio alla finale per il terzo posto non è quello che ha contraddistinto il gruppo bresciano per tutta la stagione: la medaglia al collo la mette il Ferencvaros che gioca credendoci di più dopo la sconfitta contro la Pro Recco nell’altra semifinale. Il match finisce 14-12 per gli ungheresi che si portano in vantaggio dal 1’ e lo mantengono fino alla fine.
L’An riesce a trovare il pari solo una volta nel secondo tempo con un bel gol di Dolce (il migliore dei suoi chiude con 4 gol a referto), per il resto si trova sempre a rincorrere. Da sommare alla mancata concentrazione anche la stanchezza fisica: nel match contro il Novi Beograd le calottine spendono molto e recuperare così in fretta, senza l’adrenalina giusta, è difficile. Non c’è nulla però da rimproverare al gruppo di Bovo e la stagione non perderà valore col quarto posto in Champions.
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Rispetto all’anno scorso l’An fa un passo indietro, ma solo sul tabellone finale perché in acqua i bresciani mettono in fila una serie di prestazioni davvero magistrali. Stagioni imparagonabili. Inutile paragonare le due Final Eight: la scorsa stagione l’An arrivava carica dalla vittoria dello scudetto, con energie mentali pazzesche. La fase finale la squadra bresciana l’aveva giocata senza Di Somma e con Presciutti e Vlachopoulos a mezzo servizio (costole rotte entrambi). Giocarsi il terzo posto allora aveva il valore di un oro. Questa volta recuperare la concentrazione e ritrovare la carica agonistica necessaria era davvero più complicato. Si chiude così la stagione dell’An Brescia. Servirà tempo per metabolizzare le sconfitte. In estate dovrà scacciare le paure e riprovarci. Ancora una volta.
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