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La storia straordinaria della scuderia con navigatori ciechi e ipovedenti

Gilberto Pozza, ipovedente bresciano, è stato il primo a farlo. Poi con la figlia Barbara ha dato vita al Progetto Mite
Da oltre vent’anni il Progetto Mite regala emozioni non solo a chi corre - © www.giornaledibrescia.it
Da oltre vent’anni il Progetto Mite regala emozioni non solo a chi corre - © www.giornaledibrescia.it

Chissà, forse aveva già capito tutto il compianto Emilio Quaranta, quello che chiamavano «il magistrato dei più deboli» per la grande sensibilità in campo sociale, grande appassionato di motori. Una volta per un impegno di lavoro fu costretto a rinunciare ad un autoraduno e allora pensò di affidare la sua 124 Europe al pilota Bruno Ferrari ed anche al centralinista ipovedente dell’ufficio, chiedendogli di fare da navigatore. Com'è nato Forse perché conosceva bene Gilberto Pozza, bresciano, uno c

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