Jacobs: «Sopetti di doping? Gli inglesi ora sono ridicoli»
Marcell Jacobs - che proprio oggi è tornato sul Garda per festeggiare il compleanno del suo primogenito - torna a parlare dei sospetti di doping avanzati nei suoi confronti da alcuni giornali stranieri dopo i due ori olimpici di Tokyo. Le accuse erano arrivate subito dopo le gare dagli Usa, per la precisione dal quotidiano Washington Post, facendo intervenire il numero uno de Coni Malagò che aveva espresso «dispiacere e imbarazzo» per l'infondatezza delle illazioni.
«L'unico positivo trovato nell'atletica leggera - ha detto il velocista, rispondendo a Sport Mediaset - era un inglese e gli inglesi vanno a cercare al di fuori dell'Inghilterra qualcuno quando sono i primi ad avercelo in casa. È una cosa che fa ridere, si rendono ridicoli da soli. Lo puoi dire la prima volta perché magari vuoi essere il primo che lo dice, ma dopo quattro-cinque mesi è inutile continuare a dirlo. Mi aspettano al varco? Io sono lì, degli altri non me ne frega proprio niente. Quest'anno sono andato forte perché ho imparato a fregarmene di cosa dicono gli altri».
Riguardo ai futuri traguardi, si è detto convinto di poter vincere ancora: «Assolutamente sì. Con tutto quello che in passato non sono riuscito a vincere, penso che questo sia stato solo l'inizio, lo sblocco di un qualcosa che sarebbe arrivato. Il prossimo anno, ovviamente, l'obiettivo è vincere il più possibile. Poi magari arriverà qualcuno che farà 9"40 e non lo posso battere, però l'obiettivo è cercare di mettere tutti dietro di nuovo».Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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