Jacobs rilancia la sfida per il 2023: «Record del mondo? Ci penso, eccome»
Mai porsi limiti. Un mantra, per Marcell Jacobs, che su quella frase tanto inflazionata quanto difficile da mettere in pratica, ci ha costruito la vita. Per lui, capace di arrivare dove nessun italiano aveva mai osato, ovvero in cima all’Olimpo dei 100 metri, il limite non deve esistere. Che sia rappresentato dall’avversario, o dal cronometro.
Nel mirino
«Il record del mondo sui 100 metri di Usain Bolt (9’’58, ndr)? Sarei bugiardo a dire che non ci penso. Quindi ci penso assolutamente, anche se trovare le condizioni perfette, precise, è sempre molto complicato, per ciò prendiamo quello che arriva - dice Jacobs in un’intervista ad atletica.tv -. So che è un’impresa riuscita ad una persona sola e in pochi ci sono andati vicini. Anzi nemmeno tanto, perché un decimo in 100 metri è davvero molto. Ma i sogni sono fatti per essere grandissimi e non porsi limiti è il modo più corretto per superarli. Penso assolutamente al record, così come pensavo a vincere le Olimpiadi».
Se non è una dichiarazione di guerra, poco ci manca. Da qui a dire che l’assalto a quel primato del giamaicano, inattaccato oramai da più di 13 anni, avvenga già nel 2023 ce ne passa. Anche perché per l’anno venturo - con la preparazione già ripresa nei giorni scorsi dopo due mesi di stop tra matrimonio, luna di miele e relax - gli obiettivi individuati dal campione olimpico dei 100 e della 4x100 sono fondamentalmente tre.
Programma
Si parte come al solito con i 60 indoor, con esordio verosimilmente il 4 febbraio a Lodz. E poi... «C’è l’Europeo indoor di Istanbul a cui tengo, perché nel 2021 quella rassegna fu l’inizio dell’onda lunga di vittorie e comunque la stagione indoor è fondamentale per quella all’aperto. Bisogna qualificare la staffetta ai Mondiali - anche se a domanda specifica ha glissato sul suo quartetto ideale - perché siamo campioni olimpici e poi dovremo arrivare al top ai Mondiali di Budapest: quella è l’unica medaglia che mi manca».
Nuove frontiere
Intanto oggi il desenzanese e il suo staff voleranno ad Abu Dhabi. Con un doppio intento: «Mi hanno invitato perché come sapete sono un grande appassionato di Formula 1. Vedremo le strutture di allenamento e capiremo se potranno essere funzionali per il ritiro invernale al caldo (finora era a Tenerife, ndr). Un cambio di rotta per trovare nuovi stimoli».
La corsa intanto è ripresa: «È un periodo intenso, ma siamo in linea con i programmi e i test di forza fatti l’altro giorno al Coni sono andati bene. Ci stiamo divertendo». In attesa che arrivi l’atteso sparring partner per l’allenamento («Pare che ci siamo con un ivoriano sotto i 10’’», dice il tecnico Camossi) stuzzicano sempre nuove sfide: «I 200? Dovevano essere l’altro anno e questo. Magari saranno nel 2024 prima degli Europei di Roma. Intanto nel 2023 spero di poter partecipare al Golden Gala».
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