Jacobs: «Per le Olimpiadi di Parigi devo trasformare la pressione in energia»
Ha dormito due ore dopo la premiazione della 4x100 e la festa a Casa Italiana Atletica, ma giovedì si è presentato puntuale al Colle, per assistere in prima fila alla consegna della bandiera. Al termine della cerimonia, smaltiti selfie e autografi, Marcell Jacobs si rilassa nei giardini del Quirinale.
Il Presidente Mattarella è tornato all’Olimpico in forma privata perché desiderava osservarla in azione da vicino. Che effetto le ha fatto saperlo?
«Ci ha caricato ulteriormente. Averlo avuto allo stadio è stato un onore, quando siamo scesi in pista eravamo consci che lo facevamo non solo per noi e per il pubblico, ma anche per lui, per regalargli la gioia che desiderava».
Si sente la star dell’atletica tricolore insieme a Tamberi?
«È una responsabilità che ci prendiamo super volentieri, col fine di spronare i giovani a praticare l’atletica. Lo sport è un insegnamento di vita, che ti consente di arrivare nel mondo dei grandi sapendo ciò che devi fare, cioè applicarti e fare sacrifici. Solo così si raggiungono i risultati».
Quale è il messaggio per i giovani?
«Non mollare, ma insistere nel raggiungere sogni e desideri. La carriera non è fatta di sole vittorie, ma anche dalla sconfitta occorre saper ripartire».
Cosa è successo dopo Tokyo?
«Tutti hanno aperto gli occhi e hanno capito quali fossero le possibilità e le potenzialità. Oggi non si gareggia più per partecipare, ma per vincere. Lo stiamo dimostrando e continueremo a farlo».
Ha avvertito la pressione?
«Sì, ma so come gestirla. A Roma dovevo vincere e l’ho fatto, a Parigi sarà lo stesso perché sono il campione olimpico in carica. È quello che ho sempre desiderato, perciò più che lamentarmi devo trasformare la pressione in energia».
Cosa prevede l’agenda dei prossimi giorni?
«Tanto allenamento, perché abbiamo bisogno di lavorare per rifinire le tecniche che mi servono per arrivare al massimo ai Giochi. Sono fiducioso, il percorso di avvicinamento andrà benissimo. Gareggerò a Turku martedì e poi agli Assoluti della Spezia a fine mese».
Quanto margine di crescita sente di avere?
«Ancora tanto. Ho stravolto il modo di allenarmi, devo rimettere insieme i pezzi del puzzle per tirare fuori la super prestazione. Commetto molti errori, anche in finale ne ho fatti. Se corro sciolto posso andare forte, in staffetta ho fatto meglio».
Qual è l’obiettivo ai Giochi di Parigi?
«Vincere l’oro dei 100 migliorando il personale di 9”80».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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