Jacobs miglior atleta del 2021: «Ruba bandiera con Bolt? Aspetto»
Non solo in Italia lo celebrano. Dopo la vittoria sui 60 metri a Berlino nella sua prima gara dopo gli ori di Tokyo 2020, Marcell Jacobs riceve il premio come «miglior atleta dell'anno 2021» dall'Associazione della stampa estera in Italia e stavolta non c'è spazio per accuse o allusioni come quelle seguite alla vittoria choc nel Paese del Sol Levante.
«Per me è un grandissimo onore ricevere questo premio, anche un po' inaspettato», esordisce il campione olimpico dei 100 metri e della staffetta 4x100. «Sono grato di questo, è stata una stagione incredibile e speriamo di replicarla anche quest'anno». «La prossima stagione all'aperto vogliamo iniziarla con un paio di 200 metri, che sono anche funzionali ai 100», ha aggiunto l'azzurro, confermando il programma messo a punto dal suo tecnico Paolo Camossi (condivisi sempre dal dt azzurro Antonio La Torre), che a margine confida: «I 200 li faremo solo dopo Parigi 2024, a parte qualche meeting. Il sogno è fare doppietta agli Europei di Roma subito dopo le prossime Olimpiadi».
«Mi mancava l'adrenalina»
Intanto, dopo cinque mesi lontano dalle piste, il rientro a Berlino al meeting Istaf sui 60 metri è stato più che incoraggiante: vittoria con un 6"51 e subito seconda prestazione mondiale dell'anno. Le sensazioni sono un'altra storia invece: «Prima della batteria a Berlino ero emozionato, un po' di pressione l'ho sentita quando sono arrivati tutti i titoli che ho vinto a Tokyo, non ero abituato. Mi mancava quell'adrenalina della gara, spero di non stare più così tanto tempo senza gare», ha ammesso il campione, che condivide con Zlatan Ibrahimovic (miglior atleta straniero in Italia) e Federica Pellegrini (premio alla carriera) i riconoscimenti della stampa straniera.Tra le domande anche una sul suo rapporto con il compagno di nazionale Filippo Tortu: «Con Tortu c'è sempre stata una rivalità positiva, per me è un ottimo avversario che mi ha spronato più di tutti a fare sempre meglio. La battaglia sarà anche sui 200 metri? Certo». Prossimi appuntamenti, a Lodz (Polonia) venerdì prossimo, poi a Lievin (Francia) il 17 e gli Assoluti italiani ad Ancona il 27 febbraio, prima di volare a Belgrado per i Mondiali indoor di marzo, «una delle tappe fondamentali della stagione - spiega l'azzurro, che spera di provare la pista anche prima in un meeting che precederà la rassegna iridata - dovrò uscire dalla mia confort zone perché il mio punto forte sono i 100 metri, ma bisogna confrontarsi anche dove non siamo bravi e quindi ci arrivo con la volontà di fare il massimo per vincere i mondiali nei 60 metri».
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Bolt e la sfida a ruba bandiera
«Fisicamente mi sento molto bene, abbiamo fatto un ottimo lavoro per ricominciare nel migliore dei modi, il picco di forma sarà per i campionati del mondo ma rispetto allo scorso anno come inizio è migliore dello scorso anno», ha concluso Jacobs, con una sottile vena di ironia quando gli chiedono se Usain Bolt ha risposto alla sua sfida lanciata a ruba bandiera: «Ancora no, spero che lo faccia presto. Aiutatemi voi, mandategli un messaggio». Il suo è sempre lo stesso e da Tokyo dice 9"80.
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