Jacobs capitano della 4x100: il sogno è ripetere le gesta di Tokyo
Coloro che sui social gli hanno scritto di tutto, rimproverandolo di essere stato «solo» quinto nella finale dei 100 metri, sappiano che nella velocità ai Giochi olimpici parigini, c’è stato un solo europeo finalista, Marcell Jacobs. Nessuno del vecchio continente è riuscito a entrare nell’ultimo atto dei 200, così il gardesano si conferma l’unico bagliore di luce dell’Europa dove brillano statunitensi, caraibici e africani.
Il desenzanese stamani vestirà i panni del capitano, cercando di trascinare la staffetta 4x100 azzurra alla finale di domani sera, dove il quartetto tricolore dovrà difendere il titolo di Tokyo. Si comincia con una batteria tutt’altro che agevole. Gli azzurri sono stati sorteggiati infatti nella prima delle due insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone. Passano il turno le prime tre staffette più i due migliori tempi di ripescaggio. Dall’ottava corsia gli italiani dovranno quindi spingere senza risparmiarsi.
Al termine di una giornata trascorsa a provare i cambi, senza però la presenza nel gruppo di Lorenzo Simonelli, Fausto Desalu e Filippo Tortu, tutti impegnati in serata dentro lo Stade de France, il responsabile Filippo Di Mulo non ha fornito la composizione della formazione, riservandosi di decidere soltanto stamattina dopo aver valutato come i duecentisti siano usciti dal loro turno di semifinale.
Punto interrogativo
Dubbi quindi sulla lista dei nomi da schierare, eccetto uno. Jacobs ci sarà e farà la seconda frazione. Non c’è ragione per cambiare sullo scacchiere la pedina inamovibile. Se Tortu avrà recuperato, la formazione dovrebbe essere la stessa che ha conquistato il titolo europeo a Roma. Melluzzo al lancio, Jacobs sul contro rettilineo, Patta in curva e Tortu sulla retta finale. Se invece il brianzolo dovesse alzare bandiera bianca, tutto potrebbe mescolarsi. In linea teorica le prime due riserve per la quarta frazione sono Ali e Simonelli, ma il comasco ha provato poche volte i cambi e il romano ha già sulle gambe due turni dei 110 ostacoli.
Così nel caso in cui la scelta dovesse ricadere su Melluzzo in quarta, si potrebbero spalancare le porte per il ritorno di Roberto Rigali in prima frazione. Il camuno ha lavorato sodo in silenzio, mandando il messaggio che doveva spedire. Ha corso forte a La Chaux de Fonds, abbassando il suo primato fino a 10”19, dimostrando quindi di aver subito cancellato la controprestazione individuale dell’Europeo romano.
Nella Capitale si fece trovare pronto in batteria, contribuendo alla conquista della finale, che osservò poi dalla tribuna. Non per questo fu escluso dal podio, sul quale salì prima per mettersi al collo l’oro, poi per cantare a squarciagola l’Inno di Mameli, infine per abbracciare Jacobs in un momento di emozione pura. Rivedremo la scena anche a Parigi? Al momento non è possibile rispondere con certezza, ma di sicuro qualsiasi cosa accadrà oggi Rigali continuerà ad allenarsi con serietà anche in vista dell’eventuale finale.
Momento
Jacobs non ha più nulla da dimostrare. Chi lo critica dopo la finale di domenica non ha capito niente. Se ha corso i 100 metri in 9”85, significa che può contribuire alla staffetta con un lanciato a effetto. Oggi serve il primo colpo, domani in finale servirà ovviamente di più. Prima però occorre conquistare l’atto conclusivo.
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