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Jacobs avanza senza incantare: la difesa dell’oro è una corsa in salita

Il campione uscente dei 100 va in semifinale con 10’’05. In serata bisogna dar tutto per essere negli 8 e sognare
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La prima volata parigina del campione olimpico dei 100 metri è un compito riuscito a metà. Il secondo posto in batteria col crono di 10”05, alle spalle del nigeriano Kayinsola Ajayi (10”02), qualifica tranquillamente Marcell Jacobs per la semifinale di stasera (ore 20.05), ma per acciuffare un posto in una delle otto corsie della finale (21.50), il desenzanese dovrà decisamente cambiare passo.

Impressioni

Non è stato brillante, ma neppure ha faticato. Semplicemente ha rotto il ghiaccio e preso le misure alla nuova pista viola dello Stade de France. Per difendere il titolo di Tokyo servirà molto di più e Jacobs è il primo a saperlo. Intanto avrà altre 24 ore per mettere a punto i dettagli mancanti. Il gardesano dovrà limare almeno un decimo e mezzo al crono della batteria se vorrà entrare tra i magnifici otto, per poi far valere l’esperienza e beffare gli altri nell’atto decisivo, estraendo dal cilindro il colpo a effetto. Sarà questione di muscoli e gambe, ma anche di testa e cuore. Un mix tra forza e intelligenza per difendere a denti stretti se non il trono, almeno il podio.

Rivali

Per quanto visto nel primo turno l’uomo un gradino sopra gli altri è il giamaicano Kishane Thompson, mentre tra quelli che hanno impressionato per la facilità del gesto rientra sicuramente il botswano di stanza a Brescia, Letsile Tebogo. Gli altri non hanno strappato un giudizio stupefacente, i giochi sono aperti.

Punto da un’ape sotto l’ascella sinistra mentre stava sistemando i blocchi di partenza, Jacobs non ha brillato in avvio e nel momento della distensione il suo compasso ha fatto fatica ad aprirsi. L’accelerazione c’è stata, ma non gli ha consentito di scavare quel solco che lo avrebbe fatto stare più tranquillo. Con una finale controllato senza tuffo ha salvato la seconda posizione, precedendo il ghanese Abdul-Rasheed Saminu, terzo con lo stesso crono dell’azzurro in 10”05, e il sudafricano Benjamin Richardson, comunque qualificato in 10”06 grazie ai tempi di recupero.

Ha superato il turno anche l’altro azzurro Chituru Ali, secondo in 10”12 nella scia del keniano Ferdinand Omanyala (10”08).

In semifinale anche l'azzurro Chituru Ali -  Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
In semifinale anche l'azzurro Chituru Ali - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

Nel riepilogo complessivo i tempi sotto i dieci secondi sono cinque, a cominciare dal 9”97 degli statunitensi Kenny Bednarek e Fred Kerley, che hanno però spinto dall’inizio alla fine. Poi il 9”98 del britannico Hinchliffe e del camerunense Eseme, fino al 9”99 del giamaicano Seville. Si è fermato a 10”00, ma ha destato l’impressione migliore, l’altro caraibico Kishane Thompson, impegnato seriamente solo nel pezzo centrale tra i 30 e i 70 metri. Brillantissimo il 10”01 del pupillo di Federico Rosa, Letsile Tebogo, che nel finale si è voltato per osservare i rivali. Il 10”04 di Noah Lyles è frutto di una corsa a strappi, con l’iridato che è dovuto ripartire nel tratto conclusivo per evitare di essere beffato.

La semifinale

Tutto sommato il sorteggio per la composizione delle semifinali è andato bene al bresciano. Jacobs si esibirà nella seconda, alle 20.14, in ottava corsia, con al fianco Bednarek in settima e più in là Ajayi in sesta, Simbine in quinta e Tebogo in quarta. Ali sarà nella prima (20.05) con Lyles e Seville mentre nell’ultima (20.23) si vedranno Thompson e Kerley. Passano in finale i primi due e i migliori due tempi di recupero. Il sogno cullato nella mente alla vigilia della semifinale di Tokyo era nitido, questo è fosco, come il cielo grigio di Saint Denis. Qui il tramonto è ritardato, perciò stasera Jacobs potrebbe riportare il sole in mezzo alle nubi, dischiudendo uno scenario ora nascosto, eppur presente, sebbene minuscolo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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