Internazionali femminili di tennis in Castello: un’eccellenza non solo a rete
Alto livello delle giocatrici, prevenzione sul tema della salute, sensibilità ambientale. Su questi tre cardini si basa la quattordicesima edizione degli Internazionali femminili di tennis, che si giocheranno da lunedì 29 maggio a domenica 4 giugno in Castello.
«Un posto invidiabile a livello nazionale, perché il Castello è anche luogo di cultura, come lo è lo sport», sottolinea durante la presentazione in Loggia il consigliere provinciale con delega allo Sport Alberto Bertagna, legando a doppia mandata il torneo tennistico con la città che è Capitale della cultura per il 2023. In realtà i fili della manifestazione sono notevoli e infatti a far scendere il velo sull’imminente edizione c’erano le istituzioni (con il deputato Fabrizio Benzoni), il comitato organizzatore (la presidente del Forza e Costanza, Annamaria Capuzzi Beltrami, e il direttore del torneo Alberto Paris), gli attori nel campo della salute (il direttore generale di Fondazione Poliambulanza, Alessandro Triboldi, e il professore Enrico Zampedri, presidente della Fondazione Carolina Zani).
In campo
L’ampio raggio dei soggetti coinvolti rende l’idea di come non sia «solo» un semplice torneo (con un montepremi di tutto rispetto, 60.000 dollari), ma la cosa fondamentale è che negli anni il livello è sempre cresciuto.
«Non a caso il taglio del tabellone principale è al numero 203 della classifica Wta, quando altri tornei equivalenti lo hanno al 380 - dice Paris -. Da qui sono passate tutte le migliori giocatrici italiane attuali». Il tabellone principale e quello cadetto sono da 32 giocatrici, per le qualificazioni (che saranno nei primi due giorni) 3 wild card saranno della Federazione e altrettante dell’organizzazione. «Due andranno ad Anastasia Piangerelli e Chiara Catini, una la custodiamo gelosamente - spiega ancora Paris -. Emilio Sanchez l’ha già chiesta per una ragazza della sua Academy, ma aspettiamo di capire che succede negli altri tornei in concomitanza. Sicuramente il fatto che coincida con la prima settimana del Roland Garros, dopo lo spostamento in calendario, non ci aiuta. Ma il livello resta alto».
La testa di serie numero 1 per ora è Ylena In-Albon, svizzera che gioca anche per la Bal Lumezzane, ma dall’astro nascente ceco Brenda Fruhirtova (140, già 8 tornei da 25.000 vinti di cui 5 di fila) alla tedesca Mona Barthel (ex numero 23, 4 tornei vinti in carriera), dalla finalista del 2022 Despina Papamichail fino alla campionessa in carica Angela Fita Boluda (che partirà ancora dalle qualificazioni), la qualità non manca.
«E quattro delle ultime nove vincitrici sono nella top 100 attuale», sottolinea Annamaria Capuzzi Beltrami. Poi c’è tutto il contorno, con gli stand di Poliambulanza e Fondazione Carolina Zani in cui si susseguiranno incontri formativi sul tema della salute. «Speriamo sia l’inizio di una lunga collaborazione», auspica Zampedri.
Gli Internazionali sono anche all’avanguardia per l’ambiente, visto che le emissioni di Co2 per la terra e le palline utilizzate saranno compensate. E per agevolare l’arrivo in Castello, nelle ultime tre giornate ci sarà un mini-van privato che da piazzale Cesare Battisti porterà i tifosi sul campo. Anche questo fa degli Internazionali un’eccellenza bresciana.
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