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Il vento fa le bizze e frena Crippa al Meeting della Leonessa

Il mezzofondista battuto nei 1500 dall’ugandese Mar in una kermesse segnata oltremodo dalle folate
  • Il Meeting Leonessa di atletica con Yeman Crippa
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AA

È mancato lo squillo di tromba, ma è stata comunque una riunione molto interessante, purtroppo condizionata oltremodo dal vento. Eolo ha interpretato il ruolo del protagonista su pista e pedane del campo Gabre Gabric, non consentendo alla seconda edizione del Meeting della Leonessa di mettere in archivio la prestazione tecnica ad effetto.

Fidal Brescia e Atletica Valtrompia hanno svolto un ottimo lavoro, visto che per quattro ore abbondanti si è respirata l’aria di una bella atletica, ma nulla hanno potuto contro le folate. La stella annunciata all’ultimo momento, l’azzurro Yeman Crippa, aveva scelto la pista di Sanpolino per affinare la preparazione in vista dei 5000 del Golden Gala. Gli organizzatori gli avevano confezionato un 1500 su misura, ma il vento ci ha messo lo zampino, vanificando il crono del trentino.

A nulla è valso il rinvio di oltre 60 minuti della gara. Così a imporsi nei 1500 non è stato Crippa, bensì lo junior ugandese Peter Maru (Avis Barletta). Il pluriprimatista italiano assoluto 3000, 5000 e 10.000 ha dovuto fare i conti col vento freddo, pertanto non ha sprigionato sull’anello cittadino tutti i suoi cavalli. Maru ha chiuso in 3’41”29, Crippa (Fiamme Oro) in 3’43”90, mentre Yassin Bouih (Fianne Gialle) è terzo con 3’47”70. «Purtroppo il vento ha condizionato il mio test, cercavo risposte brillanti che invece non ho trovato, adesso proseguirò gli allenamenti già concentrato sul Golden Gala», commentato Crippa al termine della prestazione.

È stata lotta accesa negli 800 metri, dove Abdelhakim Elliasmine (Bergamo 1959 Oriocenter) ha preceduto in 1’48”84 il burundiano Eric Nzikwinkunda e il promettente camuno Francesco Pernici (Freezone), autore di 1’49”99, più di 2’’ più lento rispetto al fresco primato. Il doppio giro al femminile vede gioire Irene Vian ( Riviera del Brenta) in 2’08”87, precedendo Martina Canazza (Bracco, 2’09”48).

I 3000 parlano africano con gli etiopi Belay, Mirhan e Tulu, ma senza tempi esaltanti. Gebeyehu Belay vince in 8’04”98, su Belesse Mirhan (8’06”39) e Merga Tulu (8’08”16). Ottimo Mattia Padovani (Lecco Colombo Costruzioni), quarto in 8’08”72, mentre Enrico Vecchi (Rodengo Saiano Mico) batte Sebastiano Parolini (Ga Vertovese) nella volata per il quinto posto.

Dominio africano anche nei 3000 femminili: prima la keniana Caroline Gitonga in 9’11”07, seconda la junior del Ciad Hassanatte Fraida (9’36”99). Terza l’U20 Chiara Stefani (Bergamo 1959 Oriocenter) in 10’07”83. Tutto il meeting, ma in particolare le gare di lungo, sono state dedicate alla memoria di Davide Boroni, giovane velocista e saltatore scomparso nel 2015, a soli 18 anni, in un incidente stradale. Tra le donne si impone Marta Giovannini con 5,93 (+2,8 m/s), quinta con 5,49 (+2,2) Alessia Boroni (Unione Valtrompia). In campo maschile il più bravo è Camillo Kaborè (Assindustria Sport) con 7.00.

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