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Il pickleball è arrivato a Brescia grazie al club Leonessa

Vincenzo Cito
Nello spazio sotto l’oratorio di Botticino è nata la squadra: l’obiettivo è diffondere uno sport bello e salubre
I tesserati del Leonessa Pickleball © www.giornaledibrescia.it
I tesserati del Leonessa Pickleball © www.giornaledibrescia.it
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Certe rivoluzioni fanno rumore nel vero senso della parola. Lo conferma quanto avviene da qualche tempo nei circoli di tennis, quando la pace è interrotta dal frastuono delle palline bucherellate del pickleball, nuova disciplina che in provincia sta facendo sempre più proseliti. È una terra di mezzo fra lo sport di Sinner e il padel. La racchetta ricorda quella del ping pong, si gioca all’interno di un campo da badminton, è possibile farlo in coppia o da soli, al chiuso come all’aperto.

In crescita

Negli Stati Uniti lo giocano in 4 milioni, a Brescia fino a qualche tempo fa i praticanti erano solo in quattro, che avevano iniziato dopo aver seguito un corso di avviamento in città. «E allora ci siamo detti, perché non formare una squadra? – ricorda Andrea Casali, diventato poi presidente del club – Ormai ci stufavamo a giocare tra di noi». Così è nato il Pickleball Leonessa.

Il presidente Andrea Casali © www.giornaledibrescia.it
Il presidente Andrea Casali © www.giornaledibrescia.it

Sembrava una classica trovata da bar, invece in pochissimi mesi alle spalle dei primi pionieri si è formato un esercito. Oggi sono già una cinquantina i praticanti e il numero cresce giorno per giorno, grazie alla irresistibile forza attrattiva di uno sport che si impara già alla prima lezione, anche se poi ci vogliono anni per diventare campioni. Non ci sono limiti di età, né preclusioni di alcun tipo. C’è pure chi ha cominciato senza aver mai preso una racchetta in mano.

Per tutti

Il pickleball accoglie tutti, soprattutto quelli che credevano di essersi ritirati dal tennis, vinti dall’età o dagli infortuni. Qui ritrovano una nuova vita agonistica. A Singapore è stato addirittura indicato come lo sport adatto per rimanere in salute anche oltre gli 80 anni. Secondo una ricerca medica, infatti, il pickleball aiuta a bruciare calorie, migliora tonicità ed elasticità muscolare, fa alzare l’umore e ha benefici per l’apparato cardiovascolare.

I divulgatori sono disposti a ogni sacrificio pur di diffondere il pickleball. «L’ostacolo più duro è stato trovare un posto tutto per noi – sottolinea Casali –. Poi lo abbiamo trovato grazie a don Dario, parroco di Botticino, che ci ha messo a disposizione la vasta area sottostante l’oratorio». Non c’è riscaldamento, ma poco importa. Pur di giocare in questi rigidi mesi invernali c’è chi si presenta col cappotto. Bastano pochi scambi e il freddo passa.

La squadra

Il Pickleball Leonessa, pur nella goliardia che tuttora caratterizza il gruppo, ha creato una solida struttura che comprende anche uno staff di istruttori. Intensa, poi, l’attività organizzativa, che vedrà proprio oggi, domenica, un momento importante con la tappa bresciana del torneo lombardo a squadre per esordienti. Chi se l’aggiudicherà affronterà poi le vincenti dei concentramenti di Lodi, Bergamo e Milano.

Una sessione di allenamento © www.giornaledibrescia.it
Una sessione di allenamento © www.giornaledibrescia.it

E fra due domeniche, a Castenedolo, torna il torneo nazionale Leonessa d’Italia – giunto alla terza edizione in pochi mesi –, che vedrà in campo alcuni dei migliori specialisti italiani. Confrontarsi con i più forti è inevitabile se si vuole crescere dal punto di vista tecnico. Andrea Casali è approdato fino ai sedicesimi di finale nella prima edizione dei campionati assoluti svoltisi a Torino in occasione delle Atp Finals di tennis, massimo risultato ottenuto finora da un atleta del club. «Tenuto conto che fino a qualche mese fa eravamo ancora neofiti – spiega – è stato un piazzamento andato oltre ogni aspettativa».

Passione

Prossima frontiera, seminare la passione in altri centri della provincia per creare una solida attività di base. «Le nostre porte sono aperte a tutti – spiega il presidente –. Ci alleniamo ogni lunedì e giovedì, abbiamo tesserati che provengono anche da Bovegno o Marcheno, incuriositi da questa nuova esperienza».

Un tam-tam alimentato dai passaparola, dalla rete virtuale e dal grande entusiasmo di un gruppo lanciato sempre verso nuovi orizzonti. «Non vogliamo togliere spazio a nessuno – conclude Casali –, vogliamo semplicemente far sapere che esistiamo anche noi». E allora fate largo agli amanti del pickleball, un po’ fracassoni, ma anche tanto simpatici. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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