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Giro d'Italia, il francese Demare concede il bis a Scalea

Nuova vittoria di tappa sullo sprint conclusivo per il corridore della Fdj-Groupama a 24 ore da quella di Messina
  • Giro d'Italia, Arnaud Demare concede il bis e vince anche a Scalea
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Il francese Arnaud Demare concede il bis e si aggiudica allo sprint anche la sesta tappa del Giro d'Italia di ciclismo, da Palmi Calabro (Reggio Calabria) a Scalea (Cosenza), lunga 192 chilometri. Lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale.

Arnaud Demare ha preceduto al fotofinish l'australiano Caleb Ewan, bissando il successo conquistato ieri sulle rive dello Stretto, a Messina. Il francese consolida così il proprio primato nella classifica a punti che assegna la maglia ciclamino. Al terzo posto l'inglese Mark Cavendish, che già vinto una delle tre tappe disputate in Ungheria. Il colombiano Fernando Gaviria, altro specialista delle volate, è rimasto attardato, rischiando peraltro di cadere nel tratto finale.

Grande prova di Giacomo Nizzolo, quinto. In top-10 anche gli italiani Andrea Vendrame (settimo), Simone Consonni (ottavo) e Vincenzo Albanese (nono).

La tappa odierna è stata caratterizzata da una fuga sotto certi aspetti inspiegabile e chilometrica, che ha visto come protagonista Diego Rosa. Il cuneese è partito dopo una  ventina di chilometri dal via di Palmi Calabro e ha affrontato quasi tutta la tappa da solo, forse in cerca di se stesso, venendo riassorbito dal gruppo quando mancavano 28 chilometri a Scalea. Bella impresa, la sua, ma estremamente velleitaria e fine a se stessa. Senza un perché. 

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Dopo di lui, c'è stato spazio per gli uomini-jet. «È stato uno sprint molto combattuto, pensavo di aver vinto, ma ho dovuto attendere il fotofinish - il racconto di Demare, che  consolida la maglia ciclamino della classifica a punti, dopo il traguardo -. Le vittorie a volte sono decise da pochi centimetri, oggi erano a mio favore. La squadra ha fatto un lavoro clamoroso oggi, mi hanno guidato bene a ogni rotonda. È stata una vittoria di squadra. Avevo solo 100 metri per superare Cavendish, il colpo di reni è stato decisivo. Alcuni forse mi sottovalutano, ma quella di oggi è l'86esima vittoria in carriera, la settima al Giro d'Italia. È meraviglioso».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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