Giro d'Italia, Ciccone vince in solitaria a Cogne: ora l'attesa per la Salò-Aprica

Dopo Dainese e Oldani, tocca a Giulio Ciccone. Il corridore abruzzese della Trek-Segafredo è il terzo italiano a conquistare una tappa al Giro d'Italia 2022. Un trionfo, quello al traguardo di Cogne, cercato e voluto, con una splendida cavalcata solitaria alla quale non ha potuto opporsi neppure l'inseguitore Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius), che ripaga l'italiano di una prima parte di corsa rosa non esaltante (cocente la delusione per la prestazione sul Blockhaus, per lui quasi la montagna di casa) e di un lungo periodo senza vittorie (l'ultima risaliva al Laigueglia del 2020).

I bresciani lo ricorderanno, tra l'altro, trionfatore nella tappa con arrivo a Pontedilegno nel 2019, seconda delle tre che ora figurano nel suo palmares relativo alla corsa rosa (la prima risale all'edizione 2016).

Nel mezzo molte difficoltà personali e non ultimo il Covid con ricaduta e un lungo strascico sul piano atletico. Il terzo posto se lo è aggiudicato Antonio Pedrero (Movistar).

L'abruzzese è stato festeggiato da un pubblico galvanizzato dalla sua fuga che gli ha garantito un minuto e mezzo sul colombiano e oltre 5 sul gruppo. Per lui all'arrivo uno scambio di occhiali con i tifosi: dalle transenne qualcuno gliene ha gettato un paio, quasi a ripagarlo di quel lancio divenuto per lui consuetudine alla vittoria, ripetuto anche a Cogne. Prima delle lacrime, un pianto liberatorio a porre la parola fine su un periodo non facile. 

«Oggi è stato uno di quei giorni in cui mi sono sentito semplicemente Giulio Ciccone» il primo commento del vincitore di tappa che ha dedicato il successo alla sua famiglia e alla fidanzata. «Per me è forse la vittoria più bella perché arriva in un momento davvero particolare. E poi è al Giro...».

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Brescia e i bresciani

Per quanto riguarda i due ciclisti bresciani ancora in corsa, Alessandro Tonelli (Bardiani Csf Faizanè) si è reso protagonista nelle fasi iniziali della tappa di un tentativo di fuga con un manipolo di corridori. Un tentativo al quale però il gruppo ha riposto in fretta ponendo fine in fretta alle ambizioni dei battistrada. Meno liete le note per Filippo Tagliani (Drone Hopper Androni Giocattoli) coinvolto nella maxi caduta che a inizio tappa ha fatto finire a terra anche la maglia rosa Carapaz, il vincitore di Torino Simon Yates, Fernando Gaviria e numerosi altri. I danni riportati dalla sua bici lo hanno penalizzato e costretto all'attesa dell'ammiraglia mentre il grosso del gruppo ripartiva.

Dopo questi 177 km della Rivarolo-Cogne, che garantisce a Carapaz di andare a riposo indossando ancora la maglia rosa, non resta che attendere il tappone bresciano. Quella Salò-Aprica che con i suoi 202 km per 5.250 metri di dislivello positivo, vedrà transitare il plotone su salite durissime come quella per Crocedomini da Bagolino e quindi il Mortirolo. Una tappa destinata a emozionare il pubblico bresciano e a fare selezione per la classifica finale.