Giro, a Messina vince Demare: Nibali annuncia il ritiro dal ciclismo
Il francese Arnaud Demare ha vinto allo sprint la quinta tappa del Giro d'Italia di ciclismo, da Catania a Messina, lunga 174 chilometri. Lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez ha conservato la maglia rosa di leader della classifica generale.
Il francese della Groupama-FDJ si è imposto in volata davanti al colombiano Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e all'azzurro Giacomo Nizzolo (Israel-Premier Tech Pro Cycling). In top-10 anche gli italiani Alberto Dainese, settimo, e Simone Consonni, decimo. Lo spagnolo Juan Pedro Lopez Perez (Trek-Segafredo) mantiene la maglia rosa di leader della classifica generale. Domani appuntamento con la settima frazione, la Palmi-Scalea (Riviera dei Cedri) di 192 chilometri.
Tra gli uomini di classifica, conferma il suo stato di grazia anche Biniam Girmay della Intermarché-Wanty-Gobert, quinto assoluto.
🔻 LAST KM / STAGE 1️⃣ | TAPPA 1️⃣
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 11, 2022
💫@ArnaudDemare's star shines bright on the finish line in Messina. Here is the last kilometre!
💫La stella di @ArnaudDemare brilla sul traguardo di Messina. Ecco l'ultimo chilometro!#Giro Powered by @ItaliaNFT_art pic.twitter.com/e81Dumx3HH
L'addio dello squalo
Ma la vittoria di Demare rischia di essere oscurata da un annuncio che, ancorché nell'aria, è destinato a restare nella storia. Quello di Vincenzo Nibali, che al termine della tappa, nella sua Sicilia, dove tutto era iniziato, ha annunciato l'addio alle corse: «Questo sarà il mio ultimo Giro d'Italia e a fine stagione finirà la mia carriera». Lo ha detto, facendosi sfuggire qualche lacrima ai microfoni della Rai dopo all'arrivo della quinta tappa del Giro, a Messina, la sua città.
Una scelta, quella di annunciare l'addio proprio davanti al pubblico di casa, meditata da tempo da Nibali: «Ho raccolto tantissimo nella mia carriera, ho cercato di fare il meglio fino ad ora. Le decisioni a volte arrivano all’improvviso. Sono emozionato, qui è iniziata la mia storia, con le prime corse in Sicilia. Da lì è stata una escalation. Sono andato via dalla Sicilia a 15 anni, ho dato tantissimo al ciclismo e forse è arrivato il momento che in un futuro prossimo possa restituire un po’ di quel tempo sottratto alla famiglia, agli amici, a tutto quello che ho sacrificato per le due ruote» le parole commosse dello Squalo.
Lo squalo lascia con un palmares straordinario, che include una Vuelta a España (2010), due Giri d'Italia (2013 e 2016), un Tour de France (2014), un Giro di Lombardia (2015) e una Milano-Sanremo (2018), per citare i principali. Brescia fu teatro fra l'altro della tappa finale del Giro 2013, il primo dei due vinti e negli occhi degli appassionati di ciclismo bresciani resta indelebile l'immagine dello Squalo dello Stretto che alza al cielo il trofeo senza fine in una piazza Loggia gremita come poche volte nella storia.
🇮🇹🦈 It is a great pleasure for us to live this last year of your cycling career together, champion!#Nibali #VincenzoNibali #AstanaQazaqstanTeam #AstanaIsMyTeam #Giro
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I due bresciani in fuga
Una tappa adatta ai velocisti nella quale non hanno mancato di farsi vedere i due soli bresciani rimasti in corsa, dopo il ritiro a cui è stato costretto Jakub Mareczko ieri, che - ironia della sorte - proprio a Messina nel 2017 fu protagonista di una volata memorabile, in cui solo Gaviria riuscì ad avere la meglio sul corridore di Puegnago: Alessandro Tonelli (Bardiani Csf Faizanè) e Filippo Tagliani (Drone Hopper - Androni Giocattoli) sono partiti per la più classica delle fughe da lontano praticamente al via, assieme ad altri tre corridori, tra cui Mattia Bais, compagno di Tagliani e con lui già a lungo battistrada nelle due tappe in linea ungheresi. Hanno messo punti in forziere prima al traguardo volante di Francavilla di Sicilia (12 Tagliani e 5 Tonelli) e quindi al Gran Premio della Montagna di Portella Mandrazzi (rispettivamente 2 e 4).
La fuga è poi stata ripresa dal gruppo attorno ai 67 km dal traguardo, quando da una dozzina Tagliani si era già staccato dagli altri quattro di testa.
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