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Freezone: una stagione di grandi numeri e di gioie

Il triathlon è al centro del progetto, ma la società non si dimentica delle sue radici storiche, che affondano nell’atletica
Gruppo forte e unito quello delle atlete e degli atleti della Freezone
Gruppo forte e unito quello delle atlete e degli atleti della Freezone
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Gli uomini e le donne vestiti d’arancione hanno colto nel segno anche durante gli ultimi dodici mesi appena trascorsi. È stata infatti un’altra stagione dai grandi numeri quella della società «orange». Freezone sugli scudi, a cominciare dal triathlon.

La specialità multipla che unisce nuoto, ciclismo e corsa è ormai il core business del sodalizio bresciano, risultato alla fine del 2024 la prima società della provincia di Brescia nel settore e tra le prime tre lombarde.

Da segnalare le partecipazioni ai triathlon estremi di Donato Semeraro, Riccardo Sorba e Alessio Banfi, così come le presenze nel circuito Ironman di Enio Malzani, Franco Ferrari, Cristian Chiodi, Stefano Zanchi, Roberto Brescianini e Marco Cavalleri.

Le radici

Nuovi orizzonti senza dimenticare le radici storiche, che affondano ovviamente nell’atletica. Qui la protagonista è stata senza dubbio Sara Bottarelli, autrice di una stagione da incorniciare.

La ciliegina sulla torta è stato il personal best sulla distanza della mezza maratona. Inoltre, nel 2024, i colori Freezone sono arrivati fin sopra il tetto del mondo con l’acuto di Matteo Bonalumi. La sua ascesa al monte Everest è rimasta un’incompiuta per appena 200 metri a causa delle avverse condizioni meteo, ma il senso dell’impresa non si cancella.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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