Europei di ginnastica artistica, l’ItalBrixia domina e chiude con l’oro a squadre
Si conclude in trionfo l’Europeo dell’Italia targata Brixia, che dopo aver dominato in tutte le prove individuali vince anche l’oro a squadre alla trentacinquesima edizione della rassegna continentale conclusasi ieri a Rimini.
Manila Esposito, Alice D’Amato, Elisa Iorio e Angela Andreoli, con Asia D’Amato a sostenere le compagne in campo gara, rotazione per rotazione, bissano il successo di Monaco 2022 e migliorano la piazza d’onore di Antalya 2023. Con il totale di 164.162, l’ItalBrixia si è tenuta alle spalle la Gran Bretagna, argento con 162.162, mentre sul terzo gradino del podio riminese è salita la Francia, a quota 158.796. Quarta la Romania (156.397) che ha preceduto nell’ordine Spagna (153.962), Germania (152.930), Olanda (149.563) e Svezia (148.596).
Si tratta della terza medaglia più pregiata nella prova a squadre che va a finire nell’albo d’oro della Federginnastica dopo il successo a Volos 2006 con le bresciane Vanessa Ferrari, Lia Parolari e Monica Bergamelli (quest’ultima ieri in pedana in veste di attuale tecnica della nazionale) e quello di due anni fa in Germania vinto da Andreoli, le gemelle D’Amato, Martina Maggio e Giorgia Villa.
Sorrisi e lacrime
Il bilancio finale della spedizione azzurra a Rimini è di otto medaglie: cinque gli ori, quello a squadre, i tre di Esposito nel concorso generale, alla trave e al corpo libero e l’oro di Alice D’Amato alle parallele. Due gli argenti con Iorio alle parallele e Alice nell’all around e un bronzo per Angela Andreoli nella finale al corpo libero. Un bronzo che sarebbe dovuto essere il secondo per la bresciana, che si è piazzata terza anche nel concorso generale, ma non ha potuto ottenere la medaglia in base al regolamento che prevede che solo due ginnaste per nazione possano essere premiate. Proprio a lei ieri è toccato l’onere e l’onore di eseguire l’ultimo esercizio della gara: compito eseguito alla perfezione e via libera all’esplosione della festa azzurra.
Sorrisi e lacrime per l’intero gruppo italiano, con le ginnaste che insieme al direttore tecnico nazionale Enrico Casella e agli allenatori Marco Campodonico e Monica Bergamelli si sono strette in un abbraccio collettivo con al centro Asia D’Amato, la compagna-sorella di tutte le campionesse d’Europa, a cui hanno voluto dedicare la medaglia. Proprio in queste immagini sta la forza e la ragione del risultato della squadra azzurra, capace di compattarsi come nessun’altra, di soffrire e gioire insieme: sugli attrezzi, a bordo pedana e anche sul podio, dove a cantare l’inno di Mameli è salita anche la stessa Asia D’Amato, fortunatamente senza stampelle.
Un gruppo fantastico, che fa sognare in vista delle ormai vicinissime Olimpiadi di Parigi dove il podio, sfuggito di un soffio a Tokyo quando l’Italia fu quarta, non sembra più inarrivabile.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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