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Europei di atletica, Jacobs in pista contro incognite e tabù

Stasera a Monaco Marcell vuole rinascere dopo i tanti guai. Mai un bresciano d’oro a livello continentale
Marcell Jacobs all’Olympiastadion di Monaco di Baviera - Foto Fidal Colombo
Marcell Jacobs all’Olympiastadion di Monaco di Baviera - Foto Fidal Colombo
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Dentro il parco olimpico di Monaco gli impianti sono gli stessi di cinquant’anni fa. Le discipline dell’Europeo unificato sono nove, ma a trascinare la baracca è «la regina» atletica, che ha aperto ieri le danze sulla pista e sulle pedane che oltre ai Giochi olimpici del 1972 hanno accolto anche la rassegna continentale nel 2002. Ai tedeschi piacciono gli anniversari tondi, così per celebrare le due ricorrenze hanno riportato nel capoluogo della Baviera i migliori interpreti europei, in cerca di conferme e rivincite ad appena un mese dal Mondiale di Eugene.

Nella conferenza stampa inaugurale svettano al centro del tavolo Femke Bol e Karsten Warholm, Sandra Perkovic e Jane Wightman. Non ci sono azzurri, perché Marcell Jacobs ha declinato l’invito.

Sensazioni

Il gardesano ha preferito restare a concentrarsi in hotel, così non si è presentato neanche davanti ai taccuini della stampa italiana. Comunque la sua faccia è parsa sciolta e senza tensione ieri, quando col resto della squadra azzurra ha fatto il giro dell’Olympiastadion, per prendere confidenza con l’arena che questa sera alle 22.15 eleggerà il più veloce d’Europa. Due ore prima andranno in scena le tre semifinali dei 100 metri per eleggere gli otto potenziali medagliati.

Dt italiano

«Rispetto a Eugene, Marcell ha un sorriso diverso, sabato sera abbiamo cenato insieme e mi è parso davvero rilassato. Il suo viso ora è sereno», ha raccontato il dt della Fidal Antonio La Torre, chiarendo come il viaggio anticipato del gardesano e del suo staff sia stato concordato con i vertici federali: «Non c’è stata nessuna fuga, semplicemente abbiamo ritenuto opportuno che si prendesse confidenza in anticipo con la città. I biglietti sono stati pagati dalla Federazione».

Jacobs si è gustato in tribuna le volate del primo turno, dal quale è esonerato avendo uno dei migliori dodici tempi di iscrizione. Il 10”04 corso sia a Savona in maggio, sia in Oregon in batteria, lo posiziona alle spalle dei britannici Prescod (9”93) e Hughes (9”97) e del francese Zeze (9”99). In stagione nessuno europeo è svettato, tanto che al Mondiale non ci sono stati finalisti. Per questa ragione se Jacobs sta bene fisicamente, è libero mentalmente e approccia le due volate con lo spirito giusto è da considerare il favorito dei 100.

Nodo

Il tecnico Paolo Camossi ha confermato che il problema muscolare si può considerare superato e che dal punto di vista sanitario il desenzanese è completamente guarito. Sarà libero di esprimersi come ha fatto ai Giochi di Tokyo e ai Mondiali indoor di Belgrado? L’Italia intera lo spera, perché l’uomo dei sogni è l’anchorman della spedizione tricolore. A Marcell si chiede di farci vivere una Oktoberfest anticipata, consci che nelle sue gambe ci sia la prestazione a effetto. Non si è allenato al massimo dopo il Mondiale, ma nell’ultima settimana sembra aver cambiato marcia. Di certo il doppio impegno ravvicinato non è da prendere sottogamba. In semifinale non dovrà forzare, ma va comunque ricordato che passano il turno solo i primi due, col ripescaggio dei due migliori tempi. Mai un atleta bresciano ha vinto un titolo europeo. Il miglior piazzamento è l’argento raccolto da Luigi Paterlini nella 4x400 a Bruxelles 1950. Dopo 72 anni Jacobs è chiamato a sfatare il tabù.

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