Di padre in figlio, la Mille Miglia è sempre più affare di famiglia

Non si tratta di un passaggio di testimone ma di un affiancamento: ecco quattro racconti di famiglia alla 42esima edizione della «corsa più bella del mondo
Quattro storie e un passione in comune
Quattro storie e un passione in comune
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Non è chiaro se siano stati i padri a mettere in strada i figli o se i giovani abbiano voluto emulare i genitori. Sta di fatto che la Mille Miglia sta sempre più diventando un confronto tra generazioni. Non un passaggio di testimone – perché i padri non arretrano – ma un affiancamento.

Osvaldo e Andrea Peli

I Peli su Alfa Romeo 6 C1750 GS Spider Zagato
I Peli su Alfa Romeo 6 C1750 GS Spider Zagato

Il caso simbolo è quello di Andrea Peli, 18 anni compiuti a maggio. E non ha ancora la patente. «Ho solo il foglio rosa» svela. «Credo sia il primo caso alla Mille Miglia» si inserisce papà Osvaldo. Stessi occhi, stesso sorriso, identica passione. È la loro prima esperienza insieme. Il padre alla guida e il figlio navigatore. «A parte la questione foglio rosa non è ancora pronto per guidare in una gara impegnativa come questa dove ci vuole grande attenzione. Un paio di anni da navigatore se li deve fare anche perché l’aspetto più difficile è controllare le emozioni che influiscono sul risultato».

Alberto e Federico Riboldi

Capacità che Federico Riboldi pare aver acquisito. A 24 anni è alla sua quarta Mille Miglia. Sempre a fianco del papà, ormai un veterano della corsa. «Diciamo che io sono diventato il suo compagno di viaggio. È bravo, guida bene, ma a volte dovrebbe rimanere più tranquillo» è il giudizio severo di Alberto Riboldi. Un po’ bastone e un po’ carota.

I Riboldi su OM 665 S Superba 2000 del 1926
I Riboldi su OM 665 S Superba 2000 del 1926

«Federico ha coltivato la passione fin da piccolo. Non era alto ancora un metro e già indossava la tuta da pilota. Ha messo le mani in tutti i motori, in tutte le macchine, in tutte le cose che potesse smontare e rimontare». Federico finge di non sentire, ma apprezza: «Guardavo papà fare la Mille Miglia e dicevo che un giorno l’avrei fatta anche io». E così è stato. E i Riboldi, che in classifica sono sempre tra i primi dieci, hanno una stella che li segue da lassù. È Miriam, mamma e moglie, morta tre anni fa. «È vero, ci guarda» conferma Alberto con gli occhi lucidi. E non solo.

Mauro e Matilde Ferrari

I Ferrari su Bugatti T35
I Ferrari su Bugatti T35

Anche il patron del basket Brescia Mauro Ferrari corre con la figlia Matilde, che confida: «Mio papà è un pilota impegnativo da gestire».

Andrea e Roberto Vesco

Andrea e Roberto Vesco al Gp Nuvoleri con la Fiat 508 S
Andrea e Roberto Vesco al Gp Nuvoleri con la Fiat 508 S

C’è una coppia poi che è nella storia: Andrea Vesco alla guida e papà Roberto nel ruolo di meccanico e angelo custode dell’auto con la quale il figlio è davanti a tutti. «Non riesco a capire bene la classifica» dice Roberto in una sosta. A suo figlio ha insegnato ad andare in auto, poi a guidare una vettura storica. E infine a vincere. Nell’anno del Covid hanno pure trionfato gomito a gomito. E così la Mille Miglia diventa un affare di famiglia.

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