Dakar: sei bresciani a caccia del trofeo sfidando deserto e tappe difficili
La 47esima Dakar, la sesta che si disputa in Arabia Saudita, parte oggi e finisce il 17 gennaio. I concorrenti percorreranno 7.700 km di cui 5.100 cronometrati suddivisi in un prologo e 12 tappe con una speciale di 48h e una tappa marathon senza assistenza tecnica. Da qualche anno alla Dakar è stata istituita la categoria «Classic», per le vetture che hanno partecipato alla Dakar originale.
I bresciani
Per la terza volta saranno presenti anche i bresciani Gianpaolo Cavagna e Gianni Pelizzola come navigatore. «Ci abbiamo messo un anno per preparare la vettura, aumentandone la potenza - dice Cavagna - L’obiettivo resta arrivare al traguardo, ma quest’anno ambisco anche ad un bel risultato».
Torna alla Dakar anche il duo bresciano Paolo Calabria e Loris Calubini, navigati dal vicentino Giuseppe Fortuna. Saranno al via con un camion prototipo da loro realizzato su base Man con motore di 6 cilindri da 12.600 cc e 850 cavalli. Il peso del mezzo è di 9.000 kg. in assetto gara e l’autonomia è di 800 km con 700 litri di carburante. Il terzetto è molto affiatato. «Questa nuova edizione del raid - dice Calabria - si preannuncia sin d’ora una delle più estreme di sempre. Sono state riconfermate la 48h Crono, una tappa Marathon tradizionale a cui si aggiungono tre giorni nell’Empty Quarter, dove terminerà il rally».
Dopo un primo test in Tunisia, che il neonato Eagle Racing Team ha vinto in categoria «truck», la Dakar sarà la prima prova importante per il camion costruito tra Cazzago e Salò, sede dell’azienda di Calubini.
Dalle 4 alle 2 ruote con Tiziano Internò che avrà a disposizione una Honda Hrc prototipo ufficiale nella categoria Malles Moto, dove la gara non prevede alcuna assistenza che viene fatta dal solo pilota. «Sono orgoglioso - dice Internò che si è spostato lo scorso aprile - Cinque anni fa mai avrei pensato di avere una Honda ufficiale. Come di consueto attraverso il canale Rally Pov aggiornerò tutti gli appassionati quotidianamente».
Per presentare la sua Dakar e la moto, Internò ha organizzato un evento in cui, i due sono scesi alla profondità di 42 metri sott’acqua, battendo ogni record. «Ho presentato la Dakar in modo diverso - dice Internò - per avvicinare più persone. Forse ho fatto una cosa più pazza che partecipare alla stessa gara araba».
Presente per la sesta volta (la seconda in moto) è anche Alberto Bertoldi, papà per la seconda volta lo scorso 15 dicembre. «Sarò ancora con Michele Cinotto, campione di rally negli anni ’80 con un Polaris Rzer Pro Xp nella categoria Ssv. Ci siamo preparati in Marocco, vincendo la nostra categoria. Mi auguro più fortuna dello scorso anno».
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