Altri sport

Corsa Rosa al via: al Giro sarà duello Evenepoel-Roglic con tanti «intrusi»

I punti chiave le crono, la tappa «bresciana» e l’arrivo alle Tre Cime. Conclusione a Roma
Il passaggio del Giro d'Italia a Pozzolengo nel 2021 - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il passaggio del Giro d'Italia a Pozzolengo nel 2021 - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

La 106esima edizione del Giro d’Italia inizia domani dalla ciclabile dei Trabucchi in Abruzzo per concludersi dopo 23 giorni e 21 tappe davanti ai fori imperiali di Roma. Chi sarà ad incidere il proprio nome sul trofeo senza fine al termine di circa 3.500 chilometri e 51.400 metri di dislivello?

Favoriti

I favori del pronostico vanno al campione del mondo in carica Remco Evenepoel che ha a suo favore le cronometro per distanziare gli scalatori puri ed ha un grande amore per l’Italia e lo sloveno Primoz Roglic che finora il successo al Giro l’ha solo sfiorato mentre ha vinto ben tre Vuelta di Spagna.

Ma tra i due litiganti c’è un parterre di grandi nomi, da Geoghan Hart che un Giro, due anni fa l’ha già vinto, dal portoghese Almeida che può essere la sorpresa a corridori nuovi da scoprire come l’irlandese Healy e il neozelandese Vine.

Gli italiani

Nonostante un nome come Caruso (già sul podio) non potranno recitare da tenori se non nelle singole tappe (per le crono puntate su Filippo Ganna) a meno che un corridore come Fortunato lo sia di fatto e non solo di nome.

Si parte con una prova contro il tempo che non è un prologo ma una vera crono di quasi venti chilometri per specialisti. E chissà che al belga Evenepoel non venga la voglia di emulare il suo grande connazionale che giusto mezzo secolo fa prese la maglia rosa alla prima tappa e non la mollò fino al traguardo. Impresa peraltro riuscita solo da Gianni Bugno nel 1990.

Dopo due tappe al sud per velocisti, il primo ostacolo si presenta alla quarta tappa con l’arrivo a Lago Laceno, altre due tappe con l’insidia campana e il traguardo nella Napoli neoscudettata del calcio, la prima vera salita alla settima tappa con traguardo a Campo Imperatore, agli oltre duemila metri del Gran Sasso. L’ottava tappa invece, si presta a colpi di mano mentre si risale la penisola. La crono a Cesena di 35 chilometri sarà un primo spartiacque mentre la Scandiano Viareggio e la Camaiore Tortona sono aperte a molti pronostici.

Giunti alle Alpi il Giro cambia registro e si fa più arcigno con uno sconfinamento in Svizzera a Crans Montana. Breve intermezzo per velocisti, poi la tappa di Bergamo che sembra un Lombardia 2.

L’ultima settimana

Dopo il riposo la tappa «bresciana» Sabbio Chiese Monte Bondone, quasi 5mila metri di dislivello dove è vietato barare o nascondersi. Lì si capirà chi può vincere il Giro. Il traguardo alle Tre Cime di Lavaredo offre mille suggestioni al pari della cronoscalata al Monte Lussari prima del maxi trasferimento a Roma per la passerella finale nella capitale. Il Giro vuole imitare il Tour, speriamo anche nello spettacolo con una battaglia vera. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato