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Colbrelli testimonial della tappa Salò-Aprica del Giro d'Italia

Il campione bresciano parteciperà alla corsa rosa ma sarà presente in quanto padrino del tratto che vedrà protagonista il Garda
Sonny Colbrelli, testimonial del tratto Salò Aprica del Giro D'Italia - © www.giornaledibrescia.it
Sonny Colbrelli, testimonial del tratto Salò Aprica del Giro D'Italia - © www.giornaledibrescia.it
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L’avrebbe corsa volentieri anche se non era nelle sue caratteristiche perché ripercorre le strade della sua infanzia e adolescenza, quelle dove ha imparato un mestiere difficile e di sacrificio ma in grado di regalare emozioni uniche. Per questo motivo ha accettato volentieri di fare da testimonial all’evento.

«Per me è un vero onore essere il testimonial della tappa Salò-Aprica che vede finalmente il territorio dove sono nato e cresciuto protagonista della gara ciclistica più importante a livello nazionale. Mi emoziona - dice Sonny Colbrelli, il campione nato a Casto e residente sul Garda - quando il Giro passa in queste zone perché è qui che mi sono avvicinato a questo sport ed è qui che no iniziato ad allenarmi ad 8 anni. Mi ricordo ancora quando, a quell’età, mio nonno Cesarino mi portò a vedere una tappa del Giro a Crocedomini (correva l’anno 1998 e il Giro fu vinto da Marco Pantani ndr), ero felicissimo. Credo che la tappa che partirà dai luoghi suggestivi del Lago di Garda fino a raggiungere le splendide montagne della Valtellina sarà uno dei momenti più duri ma anche uno dei più emozionanti di questa edizione. Mi dispiace non poter essere tra i miei colleghi, ma sarò sicuramente presente al via, a godermi lo spettacolo».

«Un ringraziamento speciale - continua Colbrelli - va a tutte le autorità, gli enti e i comuni che hanno sostenuto questa tappa e agli organizzatori del Comitato locale che l’hanno fortemente voluta e hanno messo a disposizione la loro esperienza e passione per rendere questa giornata memorabile. Mi auguro che, anche nei prossimi anni, le bellezze del Garda e della Valle Sabbia tornino ad essere protagoniste di questo grande evento che è il Giro».

Il tappone alpino di questa edizione della corsa rosa affronterà un dislivello complessivo di oltre cinquemila metri con il Crocedomini (formalmente si chiama Goletto di Cadino) a quota 1938 nei primi chilometri (affrontato l’ultima volta al Giro 24 anni fa), il bel conosciuto passo del Mortirolo a quota 1854 affrontato dal versante bresciano denominato montagna Pantani, discesa in Valtellina, salita breve ma intensa a Teglio e poi il valico di Santa Cristina, salita vera prima del traguardo all’Aprica.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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