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Ciclismo, la Coppa San Geo una festa dello sport

Ieri si è svolta la tradizionale gara, conquistata dal trentino Samuele Zambelli
Al fotofinish Samuele Zambelli brucia l’inglese Kingston - Foto Rodella
Al fotofinish Samuele Zambelli brucia l’inglese Kingston - Foto Rodella
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La Coppa San Geo, oltre che il consueto festival dello sport, è stata, anche quest'anno, un autentico successo ed una festa per tutti gli appassionati.

La corsa che non si è mai fermata, né durante il secondo conflitto mondiale, né durante i periodi più bui della pandemia, ha avuto un autentico sapore di ripartenza, termine sempre più usato ma quanto più reale e tangibile in questa occasione: giornata soleggiata con uno splendido panorama sul Garda, tifosi e simpatizzanti ad affastellare le strade, temperature primaverili e tanta voglia di accantonare mascherine ed echi di guerra.

Nella zona del traguardo, al contrario della passata edizione, sono tornate le persone ad ascoltare le informazioni di radiocorsa e a commentare i corridori, gli stili, i colori di tutte le loro maglie che riportano sempre il buonumore e riaccendono il fuoco della passione.

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La zona dell'arrivo, posto al CTS di San Felice, ha ricordato la spensieratezza di giorni che sembrano davvero troppo lontani: famiglie e gruppi di amici ad attendere la corsa con una pizza, alcuni bambini pronti per la festa in maschera di carnevale e la grande, grandissima voglia di spegnere per un momento la tv e tornare a dedicarsi alle proprie passioni. 

Con lo spettacolo degli atleti, agguerriti più che mai, temperature prossime ai 17 gradi e una leggera brezza a lambire i sorrisi di tutti, c'erano tutti gli ingredienti per un sabato di grande ciclismo e di riscoperta di un mondo che sembrava dimenticato. È stata la prima, lo è sempre stata ed è stata un successo; prova generale o semplice «via» per una nuova stagione che parte a mille non importa, non poteva andare meglio di così.

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