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Chi è Alice D’Amato, campionessa olimpica della Brixia

Erika Veschini
Originaria di Genova, è arrivata all’accademia di Enrico Casella a soli undici anni. Poi tanto lavoro e molti sacrifici con accanto la sorella gemella Asia fino al più incredibile dei successi
Alice D'Amato con la medaglia d'oro di Parigi - Foto/Instgram Italia Team
Alice D'Amato con la medaglia d'oro di Parigi - Foto/Instgram Italia Team
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Poco più di un minuto per vincere la prima medaglia d’oro della storia italiana nella ginnastica, più di dieci anni per arrivare sulla trave di Parigi ed entrare nella storia. È un percorso lungo, partito da Genova ma costruito salto dopo salto a Brescia, quello che ha permesso ad Alice D’Amato di diventare la campionessa olimpica alla trave.

Un successo senza precedenti, un risultato immenso, come il talento e la forza di volontà di questa dolcissima atleta, quasi identica alla gemella Asia, che solo l’ennesimo infortunio ha tenuta lontano da questa straordinaria edizione dei Giochi. Alice D’Amato è arrivata a Brescia, all’Accademia di Enrico Casella, quando aveva solo undici anni. Per lei, cresciuta nell’Andrea Doria, non è stato facile: lasciare casa e famiglia, pur con il conforto di avere accanto l’inseparabile gemella, si è rivelata una prova dura da affrontare, al pari della difficoltà degli esercizi. Il direttore tecnico della nazionale azzurra, Enrico Casella, con l’aiuto di Marco Campodonico e Monica Bergamelli, ha saputo creare l’ambiente umano e sportivo ideale per crescere il suo preziosissimo biondo talento.

Alice e Asia D'Amato protagoniste in nazionale © www.giornaledibrescia.it
Alice e Asia D'Amato protagoniste in nazionale © www.giornaledibrescia.it

Nel 2016, da junior, arriva il primo infortunio serio, nel 2018 l’oro continentale a squadre juniores e nel 2019 il bronzo a squadre ai mondiali di Stoccarda. Nel 2021 l’olimpiade di Tokyo e la prima finale all around a cinque cerchi, conclusa al ventesimo posto. Tre anni e otto medaglie europee dopo, di cui cinque ori, Alice D’Amato conquista Parigi. Se l’argento di squadra era stato un risultato eccezionale, per quanto non del tutto inaspettato, e il quarto posto nel concorso generale aveva lasciato più soddisfazione che amaro in bocca, l’oro alla trave ha davvero il sapore della meraviglia.

Alice e Asia D'Amato con Elisa Iorio al PalAlgeco nel 2017 © www.giornaledibrescia.it
Alice e Asia D'Amato con Elisa Iorio al PalAlgeco nel 2017 © www.giornaledibrescia.it

Ed è facile pensare che la dedica più profonda nel cuore di Alice sia stata quella per il papà, scomparso un anno e mezzo fa, il primo tifoso della piccola bambina bionda partita per Brescia con un sogno più grande di lei e pronta a tornare con la più preziosa delle medaglie a cui un atleta può aspirare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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