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Cento giorni alle Olimpiadi con l’Italia che sogna trainata da Brescia

Gli azzurri a Parigi provano a migliorare le 40 medaglie da record a Tokyo e tante «carte» sono nella nostra provincia
La cerimonia dell’accensione del sacro fuoco a Olimpia
La cerimonia dell’accensione del sacro fuoco a Olimpia
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Il conto alla rovescia è ufficialmente iniziato. All’appuntamento sportivo dell’anno, le Olimpiadi di Parigi, mancano esattamente 100 giorni e l’attesa cresce, perché sull’onda lunga del record di medaglie stabilito a Tokyo l’Italia vuole crescere ed emozionare ancora, anche grazie alla spinta della provincia bresciana.

Countdown

L’accessione del sacro fuoco, ieri al Tempio di Era ad Olimpia, ha avviato di fatto il viaggio che si concretizzerà il 26 luglio prossimo a Parigi con l’accensione del braciere che accompagnerà i sogni tricolori fino a domenica 11 agosto.

In quelle due settimane il nostro Paese spera di emozionarsi come fece per l’edizione di Tokyo nell’estate di tre anni fa, con i Giochi che diventarono dell’orgoglio – azzurro e bresciano – in piena epoca Covid. Una rinascita collettiva ad un anno dallo scoppio della pandemia, quando l’uscita dalle limitazioni era ancora lungi dal concretizzarsi.

Sotto la Torre Eiffel

Sotto la Torre Eiffel a Parigi inizieranno i Giochi tra 100 giorni
Sotto la Torre Eiffel a Parigi inizieranno i Giochi tra 100 giorni

In Giappone l’Italia seppe arrivare a 40 medaglie, trascinata dal desenzanese Marcell Jacobs e da tutta la squadra dell’atletica, capace di vincere la bellezza di 5 dei 10 ori complessivi.

Ora se possibile le carte da medaglia – e da oro – sono ancor di più per gli azzurri, perché alle riconferme dell’inseguimento su pista guidato da Ganna, di Dell’Aquila nel taekwondo e di Tita-Banti nella vela, si può legittimamente sperare di guardare tutti dall’alto in basso con l’astro del nuoto Thomas Ceccon, con la bresciana Alice Bellandi nel judo, Irma Testa nella boxe, Sofia Raffaeli nella ginnastica ritmica e con tanti altri ancora.

Ambizioni

Del resto, non più di tardi di 10 giorni fa, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha confidato le proprie ambizioni in un’intervista rilasciata al nostro giornale a margine dell’Elly Fanchini day al Tonale.

«Cosa mi aspetto a Parigi? Di fare bene e ci sono tutte le premesse. Però nello sport – ricorda Malagò – mi insegnate che le previsioni non sono mai scontate. Ma abbiamo creato i presupposti per fare molto bene. Migliorare il bottino di Tokyo non sarà facile, è già stata da record quell’edizione. Ma le aspettative e ovviamente i desideri sono alti».

Ad oggi gli accreditati azzurri sono 218 (equamente divisi tra uomini e donne) in 25 discipline, ma il numero è destinato a crescere tra ultimi tornei di qualificazione e pass tramite ranking. «La proiezione del momento ci dice 50 medaglie, ma questo è un dato che lascia il tempo che trova. Quello che conta è l'indice di competitività, e qui l'Italia è tra le superpotenze mondiali. Nonostante tutto», dice il segretario generale del Coni, Carlo Mornati, con gli studi di settore che danno la squadra tricolore accreditata di un settimo posto nel medagliere all’ombra della Ville Lumière.

I bresciani

Di certo le fortune passeranno anche da Brescia. Dalla stella Jacobs alla judoka Bellandi, dai canoisti De Gennaro ed Horn ad Anna Danesi, fino a Vanessa Ferrari. «Tutti atleti di vertice, sappiamo quanto vale Brescia nello sport», disse sempre Malagò al Tonale. La speranza è che, tra 100 giorni, valgano (ancora) uno di quei tre metalli che cambiano la vita di uno sportivo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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