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Brescia passerella del Giro d'Italia: le volte che la Leonessa ha ospitato la corsa

Lorenzo Buonarosa
Nella nostra provincia la corsa a tappe è passata 42 volte. Dagli anni Trenta fino a pochi mesi fa, il Giro continua a emozionare i bresciani
Il trofeo del Giro d'Italia - Foto Ansa/Daniel Del Zennaro © www.giornaledibrescia.it
Il trofeo del Giro d'Italia - Foto Ansa/Daniel Del Zennaro © www.giornaledibrescia.it
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«Ma sapete voi con precisione che cosa sia una fuga, lo sapete? Non lo sapevo nemmeno io prima di vederla. Credevo che fosse l’uomo che, a un certo punto, si mette a pedalare più forte degli altri e li semina per via. Erratissima nozione. La fuga è invece un grande urlo e un gesto disperato che mettono d’improvviso in confusione tutta la carovana del Giro». A scrivere è un giornalista che ha fatto la storia del giornalismo italiano, Indro Montanelli. Il Giro, invece, è quel Giro d’Italia che da 105 anni infiamma le strade d’Italia e che nel 2023 farà tappa anche a Brescia per l’edizione numero 106.

Lo scorso maggio due tappe bresciane (Salò - Aprica e la Ponte di Legno - Lavarone) hanno spezzato il fiato dei corridori. Un tragitto durissimo che ha aperto la terza settimana di gara, quella decisiva, l'ultima. Richard Carapaz, grande favorito, arrivava con un vantaggio di appena 3 secondi sull'australiano, poi vincitore finale, Jai Hindley. Nel territorio della Leonessa i due si erano un po' nascosti, nessuno ha avuto il coraggio di strappare in vista delle ultime tappe «dolomitiche». La Salò - Aprica ha visto la vittoria di Jan Hirt mentre nella Ponte di Legno - Lavarone si è imposto il colombiano Santiago Buitrago.

Il prossimo 23 maggio il Giro tornerà a far tappa nella nostra provincia come altre 44 volte prima di questa. Partiamo dall'inizio, con gli episodi più celebri.

Il ciclismo eroico degli anni ‘30 

44 i pugni alzati al cielo come quelli di Bartali, Coppi, Merckx, Hinault, Pantani. Nomi di leggende del ciclismo, storie di uomini che hanno transitato nella nostra provincia. La prima volta una tappa storica: Asiago-Brescia 186 km del Giro 1930. Vinse la tappa Leonida Frascarelli un nome dimenticato. Una storia di sudore e lacrime all’ombra di Alfredo Binda che, si dice, venne pagato 22.500 lire per non correre quel Giro tanto era grande la sua superiorità. Negli anni successivi la stagione degli alieni, Bartali e Coppi. Il primo vinse per ben due volte: nel ‘36 e nel ‘37, gli anni dei suoi primi allori.  

Leonida Frascarelli vinse la prima tappa che arrivò a Brescia nel Giro 1930 - © www.giornaledibrescia.it
Leonida Frascarelli vinse la prima tappa che arrivò a Brescia nel Giro 1930 - © www.giornaledibrescia.it

L’occasione mancata del 1983 

Facciamo un salto di 46 anni. Edizione 1983, quella della seconda vittoria di Giuseppe Saronni. Brescia doveva ospitare il prologo della manifestazione. Due giorni di festa: la crono del 12 maggio e il successivo sprint del 13 maggio fino a Mantova. Tutto annullato per una protesta del sindacato dei metalmeccanici che denunciavano una grave situazione di cassa integrati nel territorio. Lo stop sancisce la perdita di centralità della tappa bresciana che fino a quel momento aveva sempre caratterizzato la corsa in rosa. La Leonessa dovrà aspettare 7 anni per vedere Eric Boyer vincere la Brescia-Baselga di Pinè nell’edizione di Gianni Bugno. Il ciclista monzino vinse poi l’anno dopo la tappa Castelfranco Veneto-Brescia Viale Venezia quella del suo secondo alloro in rosa.  

La manifestazione dei metalmeccanici nel 1983 che ha impedito al partenza della prima tappa del Giro d'Italia - © www.giornaledibrescia.it
La manifestazione dei metalmeccanici nel 1983 che ha impedito al partenza della prima tappa del Giro d'Italia - © www.giornaledibrescia.it

Il riscatto del 2013 

L’anno del grande riscatto per la città arriva nel 2013 quando Piazza della Loggia ospita la passerella finale di un’edizione fantastica per il nostro ciclismo, quella della vittoria di Vincenzo Nibali, la prima al Giro. Lo «Squalo dello stretto» sbrana il colombiano Rigoberto Uràn e si porta a casa la sua prima maglia rosa con uno scarto di ben 4 minuti e 42 secondi. Domina –in testa fin dall’ottava tappa- e sfila tra una folla di 200.000 persone

Vincenzo Nibali sfila a Brescia durante l'ultima tappa del Giro 2013 - © www.giornaledibrescia.it
Vincenzo Nibali sfila a Brescia durante l'ultima tappa del Giro 2013 - © www.giornaledibrescia.it

«È esploso il sole sulla festa della città e l’ha resa splendente. Brescia ha offerto il suo cuore rendendo piazza Loggia palcoscenico per la celebrazione finale, per l’incoronazione di re e principi del Giro ed è stato spettacolo, tutto rosa intorno in una coreografia avvolgente» così apriva il nostro quotidiano il giorno dopo quel 26 maggio. La redenzione per la città è arrivata in un turbine di emozioni quelle che restituiscono le due ruote: sudore, muscoli e grandi successi.  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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