Brescia abbraccia gli eroi olimpici e paralimpici di Parigi

L’abbraccio di piazza Loggia agli eroi di Parigi. Un migliaio di persone ha reso onore agli olimpionici – bresciani di nascita e per sede di allenamento - che alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi hanno portato in alto il nome della Leonessa.

Ad uno ad uno gli atleti, i tecnici ed i dirigenti che hanno partecipato alla spedizione francese sono saliti sul palco di piazza Loggia per partecipare a Brescia-Parigi 2024, l’evento ideato dal comune sulla scia delle medaglie conquistate nella capitale francese. Il sindaco Laura Castelletti e l’assessore allo Sport Alessandro Cantoni hanno consegnato una medaglia ideata per l’occasione a ciascuno.

«Si è squadra quando come abbiamo fatto noi si fanno investimenti nello sport - dice Castelletti, incalzata dal presentatore Fabio Tavelli -. Lo abbiamo visto con la ginnastica, l’atletica, si è creata una strategia e questi risultati, che ci rendono orgogliosi, fanno crescere la comunità».

«Gli atleti non sono qui solo per la medaglia vinta - fa eco l’assessore Cantoni - perché ci insegnano la capacità di andare oltre i limiti ogni giorno».

Grandi applausi per tutti, soprattutto per le ginnaste Angela Andreoli e Alice d’Amato, il canoista Giovanni De Gennaro, la judoka Alice Bellandi e anche la pallavolista Anna Danesi, arrivata a sorpresa. Sullo schermo scorrevano le immagini dei loro trionfi e alla fine l’inno di Mameli, accompagnato dal battimani dei presenti, ha chiuso una grande festa.

Sfilata

Atleti, tecnici, arbitri sono entrati uno ad uno. Partendo da Alessandra Bonora e Bruno Festo, passando per i fratelli Lamberti e via via tutti gli altri.

E la medaglia consegnatad ognuno di loro non ha un valore sportivo, come quelle di Parigi, ma è il ringraziamento dell’intera città per l’esempio dato. Nel mentre, sul maxischermo, scorrevano le immagini di quei momenti magici.

Frutto del singolo, ma anche di un lavoro di squadra. «Che è il più importante - ricorda Alice D’Amato riferendosi all’argento a squadre nella ginnastica - perché noi sapevamo che fatto quello, avevamo fatto tutto. Il resto, anche l’oro alla trave, era un di più».

Alla fine è stato un momento per tutti, senza distinzione, con normodotati e paralimpici entrati insieme. E chi non c’era, come Federico Bicelli (oro e bronzo nel nuoto paralimpico), non ha voluto mancare facendo sentire la propria presenza anche con un semplice, ma sentito, videomessaggio.

Tebogo

E non ha voluto mancare nemmeno chi, come Letsile Tebogo, campione olimpico dei 200 metri, in città ha trovato un porto sicuro in cui vivere, allenarsi, soffrire, gioire.

«È bello stare qui, c’è un bel posto per allenarsi - spiega accompagnato dal compagno di nazionale Ndori e dal manager Federico Rosa - e soprattutto ho sempre avuto un gran supporto dagli abitanti. Grazie a Brescia ho potuto raggiungere i miei traguardi».

Non ha potuto vivere il momento finale dell’inno nazionale con il trasporto di tutti gli azzurri. Ma probabilmente anche a lui avrà fatto piacere vedere quella piazza così piena d’orgoglio per i suoi campioni. Una piazza che, per lui come tanti altri atleti stranieri che hanno scelto Brescia, era già da medaglia d’oro.