Bmw. Otto valvole e bialbero per la 1200 R

Nella serie dei grossi bicilindrici dotati del motore boxer, Bmw Motorrad ha sempre avuto in catalogo un modello naked che nei listini della casa bavarese è contraddistinto dalla sigla «R» (Roadster). È questo un modello storico che prosegue le prime boxer a due valvole di grossa cubatura: allora la cilindrata era di 750, 900 e 1000 centi-metri cubici e la livrea quella delle mai dimenticate serie /6 e /7 che erano sostanzialmente delle comode Roadster prima dell'avvento della mitica RS 100, prima moto europea con la carenatura integrale di serie.
La 1200 GS ed RT della Bmw raccolgono oggi grandi consensi sui mercati europei ma anche la versione «R» ha sempre ottenuto gratificanti posizioni da podio nella hit delle vendite, grazie a ottime doti globali ancor più esaltante in questa versione 2011 che propone alcune importanti modifiche nel propulsore e nella parte ciclistica.
Il motore a otto valvole con schema boxer è ora dotato del doppio albero a cammes in testa che prima era appannaggio delle sole GS ed RT: questa è una motorizzazione molto a punto, di indole quasi sportiva, nata negli anni scorsi per le speciali versioni della serie HP2.
Bmw Motorrad dopo aver quindi dotato nelle sue prime versioni del 1200 la testata monoalbero ha deciso, con coraggio, di estendere a tutta la gamma delle grosse bicilindriche il più recente propulsore bialbero, più performante e moderno.
Un doppio albero a cammes in testa che comanda quattro valvole per cilindro per una coppia ai bassi e medi regimi di prim'ordine, non senza dimenticare la potenza massima che anche nel caso di questa «R» supera i fatidici 100 cavalli. La R 1200 R (questa la sigla ufficiale) viene declinata anche in versione Classic che affianca il modello tradizionale con qualche concessione (ruote a raggi, colorazione speciale, ecc.) alla tendenza retrò e vintage che in questi anni sta ottenendo vasti consensi.
Sul piano del propulsore, il bialbero in testa completa così i boxer di ultima generazione: le quattro valvole erano da tempo sui motori a due cilindri Bmw e questa versione 1200 ha anche avuto, sia con il monoalbero sia con il bialbero, importanti affinamenti in termini di peso e di scorrevolezza.
Va detto che sulla GS e sulla RT - sempre 1200 - il boxer a due alberi a cammes in testa è ormai presente da un paio di stagioni con grande soddisfazione dei motociclisti che ne hanno apprezzato la maggior fruibilità ai bassi regimi con un regime di marcia più lineare, senza strappi e subito pronto al richiamo del comando del gas.
L'iniezione elettronica, il cambio a sei marce e i controlli elettronici completano anche per la R 1200 R un quadro globale di modernità tecnologica davvero efficace, esaltata in questo caso dalla massa contenuta della moto senza carenatura, più leggera e agile. La «R», al pari delle già citate GS ed RT, propone in tema di ciclistica i controlli (elettronici) globali delle sospensioni: l'ESA viene proposto a richiesta e prevede il comando al manubrio della risposta delle sospensioni. Parlando di altre caratteristiche ciclistiche, la forcella della «R» versione 2011 ha steli maggiorati rispetto al passato mentre l'impianto frenante è equipaggiabile (dalla fabbrica) del Bmw Motorrad Integral ABS con il controllo automatico della stabilità (ASC). L'estetica, già conosciuta e poco variata, nella 1200 R è molto accattivante: colori essenziali, sella a due piani (quella del guidatore ha varie possibilità di scelta in altezza dal suolo) e strumentazione in vista sono caratteristiche ormai quasi sconosciute.
Non ancora comunicato ufficialmente il prezzo di listino: la «R», versione 2010, superava seppur di poco i 12.000 Euro (optional esclusi).
Luca Scarpat
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