Altri sport

An Brescia già pronta a ripartire: obiettivo«vivere» da protagonista

Campionato e Champions delusioni da smaltire. Il presidente Malchiodi: «Costruiremo una squadra di livello»
L'An Brescia deve comunque essere fiera della sua stagione
L'An Brescia deve comunque essere fiera della sua stagione
AA

Ai bambini si insegna che quando si gioca non è importante vincere, ma partecipare. Lo si fa per spiegare che nella vita capita a tutti di dover assistere ai successi degli altri, ma che questo non corrisponderà mai ad un fallimento se ci si è impegnati e divertiti per raggiungere l’obiettivo. L’emozione da gestire però resta e si chiama delusione. Un fardello con cui i giocatori dell’An Brescia dovranno fare i conti ancora per qualche settimana: «Mi sento vuoto, perdere così per due anni di fila è molto doloroso», ha detto il centroboa Lazic dopo la sconfitta in semifinale contro il Novi Beograd.

E con lui la tristezza la condividono tutti i compagni delusi, amareggiati e arrabbiati: «Lo sport è così, ma per incassare queste emozioni serve tempo. Lavoriamo duramente ogni giorno dall’inizio di ogni stagione per arrivare a questi appuntamenti. Una partita vale un intero anno di lavoro e vedere infrangere un sogno così è come prendere un bello schiaffone. È destabilizzante», ha commentato invece Edoardo Di Somma al termine della finale per il terzo posto delle Champions League. 

Analisi

Chi può essere più lucida dei giocatori in questi momenti è la società che analizza la stagione con uno sguardo d’insieme: «Dobbiamo dare merito a tutti i giocatori perché se hanno raggiunto le finali di tutte le competizioni alle quali abbiamo partecipato è perché sono dei professionisti - dice il presidente Andrea Malchiodi -. Hanno conquistato ogni traguardo con la fatica e con il lavoro quotidiano e nessuno dovrà togliere loro l’orgoglio di aver raggiunto certi livelli. Questo è stato reso possibile anche grazie a coach Sandro Bovo che ogni anno amalgama giocatori diversi e li fa diventare squadra: la sua mano è fondamentale perché riesce sempre a tirare fuori il meglio da ogni elemento». Non c’è un trofeo da alzare e nello sport, a certi livelli, diventa fondamentale per coronare una stagione: «Ci hanno fatto tutti i complimenti e questo significa che qualcosa di buono lo abbiamo fatto – ha detto Vincenzo Dolce uscendo dalla piscina dopo aver perso la medaglia del terzo posto - ma adesso per noi conta poco. Ce lo ricorderemo sicuramente all’inizio della prossima stagione quando dovremo ricominciare: sarà un incentivo, adesso sa solo di beffa».

La prossima stagione

E così il pensiero viaggia già verso il prossimo anno, con le incognite di un mercato che ogni volta prospetta avversari sempre più forti: «La certezza è che costruiremo una squadra di grande livello – continua il presidente Malchiodi – grazie al patron Bonometti, agli sforzi dei nostri sponsor e al lavoro che ogni stagione sia io sia il vice presidente Morandini facciamo per permettere alla società di restare fra i migliori club d’Europa». Un impegno apprezzato dal mondo pallanuoto, ma anche dai tifosi: «Quest’anno più che mai, grazie anche allo scudetto vinto lo scorso anno – dice Malchiodi – il nostro pubblico ci è stato vicino e ha condiviso con noi emozioni forti. I play off con la Pro Recco, la vittoria del girone di Champions e questa Final Eight: un percorso che lascia l’amaro in bocca, ma che deve anche rappresentare quanto questa squadra abbia lottato e raggiunto livelli straordinari. Arrivare sempre ad un passo dal sogno, non deve essere scontato, soprattutto per una società come la nostra che deve combattere in Italia e all’estero con dei colossi». E così i ranghi si sciolgono tra grandi abbracci. «Ci rivediamo a settembre». Ci rivediamo a settembre, An Brescia, per un’altra stagione emozionante.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia