Alice D’Amato è tornata: l’intervista a casa della campionessa olimpica

Erika Veschini
La 21enne, che ha vinto la medaglia d’oro alla trave a Parigi, ci ha accolti nell’appartamento a Brescia dove vive con la sorella gemella, anche lei ginnasta
Alice D'Amato, il ritorno a Brescia: l'intervista a Teletutto
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La campionessa olimpica è tornata a casa. Dopo la visita a Genova per abbracciare la mamma, Alice D’Amato è rientrata con l’inseparabile gemella Asia a Brescia: qualche ora per rifare le valigie e poi via insieme per la Thailandia. «Pensi di meritarti un po’ di vacanza dopo quello che hai fatto?» scherza il presidente della Brixia Folco Donati, a cui brillano gli occhi ogni volta che guarda la sua ex bambina prodigio, tornata da Parigi con al collo un oro e un argento. «Me le meritavo anche prima dell’olimpiade» risponde pronta Alice, che sorridendo lascia intendere quanto lavoro ci sia dietro i preziosi souvenir francesi.

Alice D’Amato con Folco Donati, presidente della Brixia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Alice D’Amato con Folco Donati, presidente della Brixia - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Trave d’oro

«È stato molto emozionante tornare a casa a Brescia, perché è proprio da qui che sono partita per andare a Parigi e mai avrei immaginato di tornare con un successo così grande» spiega Alice. Si riferisce soprattutto allo storico oro vinto nella gara alla trave, l’attrezzo meno amato, che per ironia del destino l’ha consacrata per l’eternità nell’olimpo della ginnastica. E pensare che la D’Amato ha sofferto meno nella finale alla trave che nella gara a squadre. «Sono entrata in pedana per godermi la gara, la mia intenzione era quasi più guardare le altre. Poi una dopo l’altra hanno iniziato a cadere e sbagliare e me l’hanno un po’ servita sul piatto d’argento. Certo, io ho fatto il mio, ma non pensavo davvero di vincere l’oro».

Alice sembra fare ancora fatica a metabolizzare tutte le emozioni vissute ai Giochi, ma di una cosa è certa: «La medaglia di squadra è stata il momento più emozionante di tutti, perché quello era il nostro obiettivo, ci abbiamo lavorato per anni e lo volevamo a tutti i costi» ha spiegato. «Nella finale in trave invece dopo aver visto il mio punteggio ed essermi resa conto che era da medaglia, non ho guardato l’esercizio della Biles, ma Monica Bergamelli mi stringeva la gamba e quando ho sentito il boato del pubblico e la sua mano serrarsi sul mio ginocchio ho capito che sarei stata argento. Ho quindi guardato quasi tranquilla l’esercizio della Andrade, ma quando è uscito il suo punteggio, consegnandomi la medaglia d’oro, le gambe mi hanno veramente ceduto». Momenti indimenticabili, raccontati e rivissuti in questi giorni decine di volte. Ma nello sport chi si adagia sugli allori è perduto e alla corte di Enrico Casella lo sanno bene.

Testa a Los Angeles (con Asia)

Le gemelle D'Amato - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Le gemelle D'Amato - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

«Ora da settembre si riparte da capo, ci sono altri quattro anni per lavorare sodo. Le vittorie vanno cancellate e si deve ricominciare con la stessa fame e determinazione» ha spiegato decisa la ginnasta della Brixia. A Parigi sono ancora in corso le olimpiadi, ma la testa è già a Los Angeles. «E là saremo in due» promette senza mezzi termini Alice. «Ci dovrà essere anche Asia, perché è giusto che dopo tanti infortuni si prenda anche lei la soddisfazione che merita».

Il rapporto con Vanessa Ferrari

Con la sua impresa Alice D’Amato è arrivata su vette mai raggiunte da nessuno nella ginnastica azzurra, superando anche Vanessa Ferrari, il mito divenuta prima compagna di squadra e poi amica. «Noi con Vanessa siamo cresciute, avevamo dieci anni quando abbiamo iniziato ad allenarci alla Brixia e all’inizio eravamo sole con lei in palestra, ne avevamo paura vedendola così forte e così riservata. Nel crescere abbiamo costruito un bellissimo rapporto e ora ci sosteniamo sempre a vicenda» ha spiegato la neo campionessa olimpica. Prima di partire Vanessa, presente anche a Parigi per supportare le sue compagne, le aveva detto: «Devi avere più fiducia in te stessa Alice, puoi fare davvero bene».

Nella casa delle atlete

Anche da Brescia si seguono le Olimpiadi - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
Anche da Brescia si seguono le Olimpiadi - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Entrando nella casa dove le gemelle D’Amato vivono insieme alle compagne della Brixia, la televisione è accesa sulle olimpiadi. Gli atleti del beach volley si stanno sfidando nello splendido campo sotto la Tour Eiffel e se non fosse per i trolley e le giacche della squadra azzurra lasciati in corridoio, si farebbe quasi fatica a immaginare che in questa bella casetta vivono ben tre atlete da medaglia olimpica.

Dopo anni passati nella foresteria del PalAlgeco le ginnaste della Brixia sono cresciute e la società ha trovato per loro una nuova sistemazione. Insieme alle gemelle infatti anche Elisa Iorio, Giorgia Villa e Martina Maggio abitano qui, insieme all’allenatrice Lorenza Migotto. Giovani donne che alla ginnastica hanno dedicato tutta la vita, sacrificando buona parte dell’infanzia che per i comuni mortali è fatta di camerette piene di giochi e peluche e genitori che la sera ti aspettano a casa. Ma se il sogno della vita chiede di sacrificare la presenza degli affetti più cari, ecco che nascono nuove famiglie, fondate sull’amicizia e la condivisione di fatica, paure e gioia. È quello che si respira fra queste mura, insieme al dolce rimpianto di essere cresciute sì insieme, ma anche tanto in fretta.

La camera di Alice e Asia D’Amato

  • Le foto delle gemelle D'Amato da bambine, appese in cameretta - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Nella camera delle gemelle D'Amato - Le foto delle gemelle D'Amato da bambine, appese in cameretta - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
  • Il cuscino celebrativo della vittoria olimpica - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Nella camera delle gemelle D'Amato - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
  • I disegni appesi al muro nella camera di Alice D’Amato - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
    Nella camera delle gemelle D'Amato - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it

Così la camera che le gemelle D’Amato condividono, potrebbe essere quella delle bambine sempre unite che appaiono nelle foto appese sopra il lettone. Cuscini con le fotografie, disegni di personaggi dei cartoon colorati con minuzia a decorare le pareti, pupazzi: un tuffo nel passato che è ancora presente, a ricordare che si può essere invincibili in pedana pur rimanendo sempre quelle bambine che da piccole si sono prese per mano e non si sono più lasciate.

Le amicizie nel villaggio olimpico

L’olimpiade è una grande avventura, da vivere in ogni sua sfumatura. Per quanto nell’edizione parigina il villaggio olimpico possa essere stato oggetto di critiche, è il luogo dove si svolge gran parte della permanenza degli atleti e dove nascono nuove amicizie. «Ho legato molto con la tuffatrice Chiara Pellacani» racconta Alice, proprio mentre l’azzurra si qualificava per la semifinale. «C’è un bel rapporto con tutti gli atleti, si scambiano quattro chiacchiere, abbiamo guardato le gare tutti insieme all’ultimo piano» prosegue il racconto di D’Amato che, ginnastica a parte, ama in particolar modo l’atletica.

«Ma mi piacerebbe molto anche praticare lo sci, che è sempre stata la mia passione» si sbilancia Alice, suscitando il terrore negli occhi del presidente Donati e rimediando un’occhiata che per ora equivale a un bel divieto. Un invito da spettatrice a Milano Cortina 2026 sarebbe un bel regalo.

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