Alberto Saja, l'italiano più forte nella specialità quad del tennis paralimpico
Sulla carrozzina il sogno dell'atleta bresciano porta all'Olimpo della racchetta. La parabola di Zanardi come fonte d’ispirazione
Alberto Saja è un campione nel tennis paralimpico © www.giornaledibrescia.it
Tre anni dopo l’incidente in moto del 1990 che gli costò l’amputazione delle gambe, Alberto Saja già era in piedi. In equilibrio instabile, aiutato dalle protesi, comunque in grado di vivere a casa in totale autonomia. «Ero poco più che un ragazzo e questo in qualche modo mi aiutò, perché imparai subito a cavarmela da solo». Lo strazio per un’adolescenza molto diversa da quella che si era immaginato durò poco. «Mi aiutarono gli amici, nessuno mi abbandonò. Anzi, in quel periodo gli amici aumenta
Registrati gratuitamente
Questo è un articolo GDB+. Accedi o registrati per continuare a leggerlo. È facile e veloce.